nell’immagine un dipinto di Schikaneder Jakub
Frase del Giorno
“Un Dio che si capisce non è un Dio”. S. GIOVANNI CRISOSTOMO
Iniziamo la Giornata pregando
Signore, i nostri egoismi e debolezze ci portano tutti i giorni ad avere tensioni e rancori verso chi ci sta vicino. Aiutaci, con la Tua Parola, a vivere la beatitudine del perdono verso i nostri fratelli, così come Tu hai perdonato noi. Insegnaci la gioia di perdonare gli altri, con un cuore puro e gentile. Così da poter anche noi godere del Tuo caritatevole perdono. Amen.
Perpetua e Felicita – Martiri
Chiusa in carcere, fa il diario dei suoi ultimi giorni, descrivendo la prigione affollata, il tormento della calura; annota nomi di visitatori, racconta sogni e visioni. Siamo a Cartagine, anno 203: chi scrive è la gentildonna Tibia Perpetua, 22 anni, sposata e madre di un bimbo. Accanto a lei c’è Felicita, figlia di suoi servi e in gravidanza avanzata e tre uomini: Saturnino, Revocato e Secondulo. Tutti condannati a morte perché cristiani che stanno terminando il loro periodo di formazione; la «professione di fede» sarà il martirio nel nome di Cristo.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Lc 9,22-25)
Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
BREVE COMMENTO AL VANGELO
Nella prospettiva evangelica guadagnare la vita significa avere il coraggio di perderla nel mondo, di accettare le apparenti sconfitte, fino alla morte, pur di conservare il valore supremo della risurrezione e della beatitudine eterna. Questa è la grande rivoluzione che Cristo ha portato nel nostro mondo.
Riflessione Per Il Giorno (Erri de Luca: il digiuno)
Il sazio non crede al digiuno: noi pasciuti del mondo conosciamo la scienza dell’alimentazione, ma del cibo non sappiamo più niente. Chi non sa la fame, non sa il cibo. Fame non è vuoto allo stomaco, non è acquolina in bocca e non è appetito. Fame è un pieno di sensi e di pensieri accampati attorno a un centro. Fame è vergogna di provarla. Fame è la più offensiva delle mancanze. Fame è il cielo chiuso sulla testa come un coperchio di rame; è il suolo serrato a pugno sotto i piedi. Fame è la stanza in cui i vecchi sono guardati storto per il cucchiaio di niente che portano alla bocca. Fame è Gerusalemme sotto assedio e dentro di lei gli affamati che dicono: “Questa città è la pentola e noi siamo la carne”. Fame è nutrirsi solo in sogno e disgusto di svegliarsi. Fame è sapere che ogni cibo anche quello acquistato, è un dono. La benedizione ebraica a fine pasto ringrazia Dio: “Sheacalnù mishellò” perché abbiamo mangiato di ciò che è suo. Il pane fresco sulla tavola ha viaggiato migliaia di miglia e di anni per arrivare. Innumerevoli generazioni di contadini hanno selezionato spighe, frantumato chicchi, mescolandoli all’acqua, con lievito e fuoco di fornace per tramandarci pane. E’ dono di umanità a se stessa, fatto di cielo, terra, acqua e fuoco. E’ manna. Noi mastichiamo manna come quella assegnata nel deserto, ma non in parti eguali.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutte le vittime della tratta e delle nuove schiavitù
Don’t forget! …Ricorda!
Tutti ricorderanno che nel 2015 lo Stato Islamico aveva decapitato 21 cristiani copti in Libia. L’ISIS aveva promesso loro che se avessero rinnegato Gesù avrebbero avuta salva la vita, ma quegli uomini coraggiosi hanno scelto di ripetere le parole “Ya Rabbi Yasou” che significa “O mio Signore Gesù”, e sono andati incontro al loro tragico destino. The Christian post ha riferito che dopo il martirio dei 21 uomini, canonizzati dalla Chiesa copta, sono avvenuti vari miracoli. il Presidente egiziano Al-Sissi aveva chiesto che fosse costruita una chiesa per onorare le vittime e la Chiesa dei Martiri della Fede e della Patria ed è stata eretta a Al Our nonostante vari tentativi di ostacolare il progetto.