Riflessione del giorno

giovedì 9 giugno ’16

By Patronato S. Vincenzo

June 08, 2016

 

Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera di S. Efrem il Siro)

Signore della mia vita, non darmi uno spirito di ozio, di curiosità, di superbia e di loquacità. Concedi invece al tuo servo uno spirito di saggezza, di umiltà, di pazienza e di amore. Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen. O   Dio, sii propizio a me peccatore e abbi pietà di me. Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli. Amen.

 

Efrem il Siro

Nacque nel 306 a Nisibi, città della Mesopotamia governata da Roma. Ricevuto il battesimo a 18 anni, strinse amicizia col vescovo della città, Giacomo, con il quale costruì e guidò una scuola di teologia. Ordinato diacono prima del 338, visse e operò a Nisibi: alternando la vita ascetica all’insegnamento, si ritirò gli ultimi anni presso Edessa dove morì nell’anno 373

 

In ascolto della Parola di Dio (Matteo 5,20-26)

Gesù disse ai discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.  Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti col tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!»

 

Riflessione Per Il Giorno (Da: Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Padre Joachim Deterding, pastore di una chiesa evangelica a Oberhausen, ha appena offerto alle autorità tedesche la sua chiesa per ospitare un certo numero di migranti. Ha deciso che, per evitare di apparire “offensivo” nei confronti dei musulmani, spoglierà la chiesa anche di ogni simbolo cristiano. Saranno dismessi il fonte battesimale e le croci. E’ la prima volta che una chiesa consacrata viene usata per accogliere gli immigrati. Il luogo di culto, creato nel 1906, riceverà lavatrici e cibo ogni giorno, anziché fedeli cristiani…Ecco una cosa che non si deve fare e non è l’unica: iniziative di questo genere dilagano anche fra i cattolici. Questa disinvoltura nei confronti dei luoghi di culto se da una parte non convince i post-cristiani (ai quali purtroppo delle loro chiese non importa più nulla) dall’altra è considerata dai musulmani più accorti non un gesto di carità, ma il segno chiaro che la religione cristiana è in decadenza, anzi è morta e sepolta e che il futuro non potrà che essere islamico. Povero cristianesimo ucciso da stupidità sdoganata per buonismo!

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché i coniugi facciano il possibile per custodire il loro legame di matrimonio.

 

Don’t forget! Bergamaschi Illustri: GIOVANI BUSI detto il CARIANI

Nato a Fuipiano al Brembo nel 1480, si recò giovanissimo a Venezia con il padre, funzionario della Serenissima. Nel suo apprendistato sono evidenti le influenze del Giambellino, Giorgione e Palma il Vecchio. La biografia del Cariani è inconsistente per mancanza di documenti e le sue opere firmate e datate sono solo 4. Al soggiorno bergamasco del Cariani appartengono la tela del 1519 che ritrae sette nobili della famiglia Albani e il quadro della “Madonna col Bambino” dipinto nel 1520 per la famiglia Baglioni; sono da ricordare anche gli affreschi per Palazzo Roncalli e la tela della “Resurrezione” alla Brera. Notizie successive danno il Cariani presente a Venezia dal 1424. Fu artista di notevole livello; morì nel 1547 e le sue opere si trovano all’Accademia Carrara di Bergamo e in altre gallerie.