nell’immagine un dipinto di Tsuguharu Foujita
XIV Settimana del tempo Ordinario
Proverbio del giorno
Nessuno ha più bisogno di un sorriso di colui che non ha più niente da offrire. (Cina)
Iniziamo la giornata Pregando
Signore Dio, che in Cristo hai manifestato la tua attenzione e il tuo amore nei confronti dei piccoli e dei poveri, fa’ che nel reciproco servizio della carità diventiamo strumenti di misericordia. Amen
Veronica Giuliani
una delle grandi mistiche della storia, ebbe numerose rivelazioni e ricevette le Stimmate. Nata presso Urbino nel 1660, nel monastero di Città di Castello. Entratavi 17enne, vi morì nel 1727, dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie e badessa. All’autopsia risultò che il cuore era trafitto da parte a parte. Dopo aver ricevuto le piaghe della Passione di Cristo, infatti «piansi molto e con tutto il mio cuore pregai il Signore di volerle nascondere agli occhi di tutti». Morì il Venerdì Santo, dopo 33 giorni di malattia.
Ascoltiamo la Parola di Dio Matteo 10,7-15.
Disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».
La Riflessione del Giorno (S. Agostino)
“Gli uomini privi di speranza, quanto meno badano ai propri peccati, tanto più si occupano di quelli altrui. Infatti cercano non che cosa correggere, ma che cosa biasimare. E siccome non possono scusare se stessi, sono pronti ad accusare gli altri”.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché trasformiamo l’ostilità in ospitalità attraverso gesti di solidarietà e accoglienza
Don’t Forget!
Istituzioni socio-caritative bergamasche
CENTRO VOLONTARI DELLA SOFFERENZA BERGAMO
Fondato da Mons. Luigi Novarese e Suor Elvira Myriam Psorulla nel 1950, il Centro VOLONATARI DELLA SOFFERENZA è un Centro di persone che vogliono annunciare la bellezza della vita, al di là di ogni sofferenza. Il volontario NON VUOLE LA SOFFERENZA, LA MALATTIA, L’IMPEDIMENTO ma dopo aver fatto tutto il possibile per eliminarli, li accetta volontariamente e li offre (cioè li mette a disposizione) a Dio per la salvezza propria e dei fratelli. Consapevole degli impegni battesimali, egli diventa così un APOSTOLO e si impegna a valorizzare la sofferenza. Ognuno di noi nasce con una “missione” da compiere, con un “posto” ben preciso nel mondo. Anche chi soffre ha una missione da compiere perché è un chiamato da Dio. La sua chiamata è difficile da scoprire, dura da seguire, ma indispensabile per la società. Il “Volontario della Sofferenza” è colui che crede in questa “missione” e risponde “SI” alla chiamata sul modello e con l’aiuto di Maria. La persona ammalata, disabile o in difficoltà non è più solo una persona bisognosa di aiuto, ma assume un RUOLO ATTIVO nel diffondere questo messaggio di GIOIA a chi è nella sua stessa condizione.
Il Cvs è nato a Bergamo dall’entusiasmo di don Tullio Pelis (2.a foto) e alcuni laici intorno al 1968, per rendere presente anche nella nostra diocesi il carisma e le intuizioni pastorali di Mons. Novarese. Anche la nostra chiesa intendeva così restituire ai malati e disabili il ruolo di testimoni e di annunciatori attivi del Vangelo e non di meri ‘oggetti’ di pastorale. La sede attuale del centro si trova a Bergamo in via Gavazzeni 13. Presidente è la signora Marisa Zanardi Lorenzi. Assistente don Daniele Bravo (3.a foto) che si è distinto nei giorni del covid per il suo impegno in ospedale a fianco dei malati, mentre il vice assistente è don Michelangelo Finazzi, parroco di Fiobbio.
Donna disponibile, dalla parte delle famiglie, degli alunni, delle persone in difficoltà, donna operosa, buona e gentile: per Villa di Serio Irma Madonna, classe 1946, c’è sempre stata. Come assessore si era dedicata ai temi dei servizi sociali e dell’istruzione, un ventennale impegno amministrativo e di volontariato portato avanti fino al 2014. Un’attenzione particolare rivolta alle persone, ai servizi sociali e a quelli all’istruzione. Non poteva essere altrimenti per lei, che si era laureata in lingue e aveva lavorato come insegnante presso la scuola primaria di Alzano Lombardo. All’istruzione aveva dedicato energie e impegno: aveva fatto parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione «Serafino Cuni», dell’associazione volontari per l’assistenza. Si era battuta per la scuola, per gli studenti di cui sostenne – attraverso il Piano diritto allo studio – attività e laboratori innovativi per un apprendimento di qualità. La disponibilità, la generosità, il saper ascoltare le ha consentito di dialogare con tutti per la crescita sociale e culturale della comunità. Intelligente, versatile, piena di entusiasmo e positività si è dedicata tutta all’insegnamento e alla sua famiglia. Ma ha saputo anche mettersi in gioco ricoprendo un ruolo politico-amministrativo rilevante. Un impegno portato avanti anche dopo aver terminato i mandati di assessore, continuando a dedicarsi al C.d.A. del Centro diurno e nell’associazione “Volontari per l’Assistenza”. È stata una presenza discreta e concreta di vicinanza e di accompagnamento alle persone, alle famiglie in difficoltà. L’esempio e la dedizione rimarranno vivi nella comunità e nel marito Lorenzo, nelle figlie Cristina e Francesca, nei generi Mario e Theo e negli adorati nipoti Leon e Alma Lou.