L’effetto era cominciato in seguito alla crisi di coppia da lui gestita così male da provocare prima la separazione, poi il divorzio: con la casa coniugale, i figli e parte dello stipendio assegnati alla moglie, era piombato nello sconforto.
Poi era arrivato il Covid a portargli via la mamma e ad accentuare l’effetto, con la perdita completa della già scarsa fede in Dio. La divisione dell’eredità aveva inasprito l’effetto a causa dei continui litigi coi fratelli, dai quali si era isolato.
Aveva cercato di alleggerire l’effetto ricorrendo ad alcool e spinelli, ma l’autocontrollo che cominciava a venir meno gli faceva rischiare il lavoro. «Attento – dissi – perché l’effetto sta diventando disastroso». «Cos’è questo effetto di cui parli?» aveva reagito irritato.
«È l’effetto domino! Se metti in piedi in fila una dopo l’altra le tessere del domino, se la prima cade, trascina nella caduta tutte le altre» avevo risposto. «Ma non prendertela con la sfortuna: l’effetto l’hai causato tu».
E lui: «Come se ne esce?». «Sta’ calmo: si tratta di creare la giusta distanza che impedisce alla tessera che cade, di tirar giù le altre. La giusta distanza è quella che permette di vedere meglio i problemi, di tenerli separati impedendo che si sommino gli uni agli altri e di rendere possibile l’uscita dai tuoi guai».