La signora non fa nulla per nascondere la scatoletta di raso verde che fa intuire la preziosità del contenuto e con la voce rotta dall’emozione confida: “Ho un grosso favore da chiedere alla Madonna per i miei figli: così ho pensato di donarle questo”. Siccome nel cortile nulla sfugge agli occhi di chi, non avendo niente da fare, passa il giorno scrutando l’occasione propizia, mi affretto a suggerirle: “Entriamo in chiesa prima”. Dentro, lei apre la scatoletta e tira fuori un prezioso collier d’oro: “Ecco, mettiamolo al collo della Madonna” fa indicando la statua che troneggia sull’altare. Con tutto il tatto possibile le faccio notare che l’operazione è apprezzabile, ma forse un po’ imprudente: al collo della Madonna il gioiello non resterebbe più di cinque minuti…In quel momento entra in chiesa un africano con una vistosa collana dorata, di poco valore, ma di grande effetto e propongo alla signora: “Se alla Madonna doniamo la collana del ragazzo e a lui e ai tanti altri giovani ospiti destiniamo il ricavato della vendita del collier, lei pensa che la Madre di Dio si offenda?”. Le si illumina il volto e: “Mi sembra una splendida idea –dice- Da mamma sono convinta che la Madonna non possa che essere felice di uno scambio del genere”.