Tempo di Natale
Aforisma del giorno di Oren Arnold
“Suggerimenti per il regalo di Natale: al nemico, perdono. All’avversario, tolleranza. All’amico, il cuore. Al cliente, il servizio. A tutti, la carità. Ai bambini, il buon esempio. A te stesso, rispetto”.
Preghiera del giorno
O Dio, che hai illuminato la tua Chiesa con gli esempi e gli insegnamenti dei santi vescovi Basilio e Gregorio, donaci uno spirito umile per conoscere la tua verità e attuarla fedelmente nella carità fraterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 1,19-28
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose.
Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.
Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Riflessione del giorno dal testamento spirituale di Benedetto XVI
Quello che ho detto ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienza (le scienze naturali da un lato e la ricerca storica -in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura- dall’altro) siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica.
Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità.
Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi semplici ipotesi: la generazione liberale (di Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (di Bultmann ecc.), la generazione marxista.
Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è davvero la via, la verità e la vita e la Chiesa, pur con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché Dio accolga Benedetto XVI nel suo regno e gli doni il premio promesso ai suoi servitori fedeli.
Don’t Forget! Personaggi Famosi e Veri Cristiani
Guido di Pietro nacque nella cittadina di Vicchio nel Mugello, nel 1395 circa. Scarse le notizie sulla sua famiglia: sappiamo che il padre, Pietro, era figlio di un certo Gino, mentre il fratello Benedetto, di poco più piccolo di lui, lo aveva seguito nella scelta di farsi frate.
La sua educazione artistica si svolse a Firenze e i suoi maestri furono Lorenzo Monaco e Gherardo Starnina: da loro riprese l’uso di colori accesi e innaturali e l’uso di una luce forte che annulla le ombre e partecipa al misticismo della scena sacra, tutti temi che ritroviamo sia nella sua produzione miniaturistica (la miniatura dei manoscritti era disciplina rigorosa che servirà molto all’Angelico) come nelle sue opere più tarde.
Tra il 1428 e il 1435 esegue 5 pale d’altare per il convento di Fiesole e fra il 1438 e il 1445 realizza lo straordinario ciclo di affreschi del nuovo Convento di S. Marco a Firenze, nel quale fonde l’arte gotica con la nuova arte rinascimentale in una sintesi di rara armonia e bellezza.
Nel 1445 viene chiamato a Roma, dove riceve committenze importanti, rimanendo però l’uomo onesto e pio dedito all’arte e alla preghiera. In seguito è chiamato a Napoli, ma poi fa ritorno a Firenze dove viene eletto priore del Convento. Muore a Roma (dove era stato richiamato per altre importanti commissioni) nel 1455. A lui è attribuita la frase: “Chi vuole dipingere Cristo, deve essere su questa terra, molto vicino a Cristo”.