Riflessione del giorno

lunedì 1 dicembre ’14

By Patronato S. Vincenzo

November 30, 2014

I Settimana di Avvento

 

 

 

CHARLES DE FOUCAULD

Nato nel 1858 a Strasburgo, visse una giovinezza «senza niente negare e niente credere». Intrapresa la carriera militare, fu congedato «per indisciplina e cattiva condotta». Si dedicò a viaggiare, esplorando zone sconosciute del Marocco, il che gli meritò la medaglia d’oro dalla Società di Geografia di Parigi. Scosso dalla fede di alcuni musulmani, si riavvicinò al cristianesimo e si convertì radicalmente. Deciso a «vivere solo per Dio», entrò tra trappisti, ma ne uscì per recarsi in Terra Santa e abitarvi come Gesù, in povertà e nascondimento. Ordinato prete per poter celebrare l’Eucaristia, si stabilì in un’oasi del Sahara algerino, indossando una tunica bianca, su cui aveva cucito un cuore rosso di stoffa, sormontato da una croce. A cristiani, musulmani, ebrei e idolatri, che passavano per la sua oasi, si presentava come «fratello universale» e offriva ospitalità. In seguito si addentrò ancora più nel deserto, raggiungendo il villaggio di Tamanrasset. Vi trascorse 13 anni pregando 11 ore al giorno e componendo un dizionario di francese-tuareg usato ancor oggi. Il 1° dicembre 1916, la sua casa fu saccheggiata da predoni: il corpo fu trovato presso l’ostensorio con l’ostia.

La Parola di Dio del giorno (Mt 8,5-11)

Entrato in Cafarnao, venne incontro a Gesù un centurione che lo scongiurava: “Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente”. Gesù gli rispose: “Io verrò e lo curerò”. Ma il centurione riprese: “Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va’, ed egli va; e a un altro; Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa”. All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: “In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande

Riflessione Per Il Giorno (Hodie=Oggi. di P. Cantalamessa)

E’ difficile interpretare il presente: se si usa la lente del passato, appare sbiadito e lontano; se si hanno sogni grandi, appare inadeguato. Molte letture religiose vedono l’oggi pieno di tradimenti, peccati, alleanze infrante, occasioni perdute. Anche l’Avvento sembra mettere in crisi il presente: «Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi» (Sal 84,5-6). Ma il compito della comunità credente è dire sull’oggi un giudizio critico, non di critica. Come Isaia, la chiesa annuncia nell’oggi il giudizio di un Dio che salva e traccia strade per il ritorno. La liturgia dell’avvento è infatti tutta ritmata da imperativi: Vegliate! Rallegratevi! Dite agli sfiduciati! Aspettate! Preparate la via! Alzate il capo!…E un grido sopra tutti: Vieni! È il compito del profeta che deve portare un popolo dalla schiavitù a libertà, dire oggi il progetto futuro di Dio: “Oggi sapete che il Signore viene a salvarci: domani vedrete la sua gloria”. Le nostre liturgie sono consapevoli di essere assemblee convocate oggi, non nel passato e non ancora nel futuro? La carità – virtù del presente – ci sta obbligando a non distogliere gli occhi dalla gente e dalle sue mille miserie? o abbiamo così istituzionalizzato l’amore da far sopravvivere strutture che non rispondono più ai bisogni presenti?

Preghiera del giorno (preghiera per i malati)

Signore, ti presento tutte le tristezze, angosce, affanni, il senso di solitudine, isolamento, fallimento; gli stati di depressione e sfiducia… in cui mi trovo. Da solo non riesco a uscire da questi stati d’ani­mo. Intervieni Tu. Come sei apparso ai discepoli di Emmaus e hai rimesso speranza nei loro cuori e sorriso sui loro volti, così vieni accanto a me. Liberami. Riempi il vuoto del mio cuore e della mia vita. Infondi in me lo Spirito Santo, Spirito di conforto e di gioia, di speranza e di forza.

Intenzione del giorno

Preghiamo per i sieropositivi e i malati di aids e per tutti quelli che si prendono cura di loro