Riflessione del giorno

Lunedì 14 marzo 2022

By patronatoADM

March 13, 2022

 

2. Settimana di Quaresima

 

Aforisma del giorno di Madre Teresa di Calcutta

“Ciò che conta non è fare molto, ma mettere molto amore in ciò che si fa.”

 

Preghiera del giorno del Beato Contardo Ferrini

Eccomi davanti a Te, o Signore! Eccomi inginocchiato davanti al tuo altare. Io sono polvere e cenere, io sono colpa e peccato…Come potrò parlare a Te, Signore, accostarmi alla tua mensa, ricevere la tua divina maestà in me? Tu richiedi un cuore puro, umile: io ti porto un cuore superficiale, pieno di peccati, freddo….

Ma se Tu non vieni in me, che cosa sarà di me? Vieni, Signore Gesù, non guardare i miei peccati: perdonami e fammi nuovo. Amen.

 

Santo del giorno

 

La Parola di Dio del giorno Luca 6,36-38

Gesù disse ai discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.

Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

 

Riflessione del giorno da Mattutino di Mons. Ravasi

Nessun uomo è un’isola, completo in sé. Ciascuno di noi fa parte di un continente, un pezzo di terraferma. «Ci sono persone che parlano un momento prima di pensare»: proviamo a ribaltare questo aforisma del moralista francese La Bruyère.

Prima di parlare, creiamo uno spazio di silenzio e di riflessione e in quest’oasi lasciamo echeggiare le parole sopra citate. A proporle è un grande poeta inglese, John Donne, vissuto tra il Cinque e il Seicento, in una raccolta intitolata Devozioni. È una meditazione spirituale sul mistero dell’uomo, «l’unico essere animale per il quale il suo stesso esistere è un problema da risolvere» (Erich Fromm).

Ora, l’umanità è stata creata a immagine di Dio proprio perché è maschio e femmina, cioè votata alla relazione interpersonale, a un incontro fecondo e, perciò, capace di imitare il Creatore attraverso la generazione. Ma c’è di più. Noi apparteniamo a un orizzonte genetico comune: l’«umanità» appunto, che è il nostro «continente» di cui siamo una porzione.

Invano abbiamo eretto frontiere di razze, classi, divisioni: rimaniamo tutti figli di Adamo, deboli e gloriosi, capaci di infamie e di eroismi. Ed è per questo che dobbiamo combattere la tentazione di isolarci, perché da soli non bastiamo a noi stessi. Torniamo a guardarci negli occhi, a usare la voce del dialogo, dato che abbiamo la lingua paterna comune, quella dell’unico Creatore, iscritta nelle nostre coscienze.

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Preghiamo perché il conflitto tra Russi e Ucraini e tutti i conflitti che insanguinano il mondo abbiano termine quanto prima.

 

Don’t forget! Anno di S. Giuseppe