Riflessione del giorno

lunedì 15 febbraio ’16

By Patronato S. Vincenzo

February 14, 2016

 

 

nella fotografia un quadro di Franz Marc

 

Iniziamo la Giornata Pregando (inno Conditor alme siderum)

Risanaci, o Padre, dal peccato che ci divide, e dalle discriminazioni che ci avviliscono; aiutaci a scorgere anche nel volto del lebbroso l’immagine del Cristo sanguinante sulla croce, per collaborare all’opera della redenzione e narrare ai fratelli la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo… Amen”

 

FAUSTINO e GIOVITA PATRONI di BRESCIA

Questi due giovani cavalieri, convertiti alla fede cristiana, sono tra i primi evangelizzatori del Bresciano, morti martiri tra il 120 e il 134 al tempo dell’imperatore Adriano.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Mt 25,31-46)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

 

Riflessione Per Il Giorno (Da: La preghiera della rana di Tony de Mello)

Un ciabattino andò dal rabbino Issac di Ger e gli pose la seguente domanda: “Come posso fare per le preghiere del mattino? I miei clienti sono gente povera che possiede solo un paio di scarpe. Io passo a prenderle la sera tardi e impiego quasi tutta la notte per ripararle; all’alba ho ancora del lavoro da fare se voglio che tutti abbiano le scarpe pronte prima di recarsi al lavoro. Ora io chiedo: Che devo fare per le preghiere del mattino?”. “Finora come ti sei comportato?”, domandò il rabbino. “Qualche volta le recito in fretta e poi mi rimetto a lavorare, ma questo mi fa sentire in colpa. Altre volte non prego affatto, ma anche in quel caso provo un senso di vuoto e di tanto in tanto, quando sollevo il martello, mi sembra quasi di sentire il mio cuore sospirare: “Come sono sfortunato, non riesco neppure a recitare le preghiere del mattino”. E il rabbino replicò: “Se fossi Dio, considererei quel sospiro molto più prezioso di una preghiera”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché i cristiani pratichino la solidarietà con il prossimo come Dio con loro

 

E…don’t forget

Circa mezzo milione di fedeli ha potuto venerare a Roma in occasione dell’Anno Santo due santi confessori: P. Pio e P. Leopoldo. Del primo si sa quasi tutto, ma il secondo chi è?

 

LEOPOLDO MANDIC

Nato nel 1866 a Castelnuovo, Dalmazia meridionale, a 16 anni entra tra i frati Cappuccini di Venezia. E’ piccolo di statura, curvo e malfermo di salute, ma collabora alla riunificazione con la Chiesa ortodossa. Questo desiderio però non si realizza, perché nei monasteri dove viene assegnato gli vengono affidati altri incarichi. Si dedica soprattutto al ministero della Confessione, in particolare dei sacerdoti. Dal 1906 svolge questo compito a Padova. È apprezzato per la sua straordinaria mitezza. La salute man mano si deteriora, ma fino a quando gli è possibile non cessa di assolver e di indirizzare parole di incoraggiamento a tutti. Muore il 30-07-1942. La tomba, aperta dopo 24 anni, ne rivela il corpo intatto. Giovanni Paolo II lo ha canonizzato nel 1983.