nell’immagine un dipinto di David Inshaw
VI Settimana Tempo Ordinario
Proverbio – 1.000 proverbi della Bibbia
7 cose sono in abominio al Signore: occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente, cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono rapidi verso il male, falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli.
Iniziamo la Giornata Pregando
Signore che sei Via, Verità e Vita, aiutaci a seguire la tua strada, per incontrarti in quanti hanno fame, sete, bisogno di aiuto. Mandaci il tuo spirito di verità, per illuminare i nostri passi e sostenerci lungo il cammino E aiutaci perché in ogni stagione della nostra vita noi ci sappiamo impegnare per lasciare davvero il mondo un po’ meglio di come lo abbiamo trovato. Amen
FAUSTINO e GIOVITA PATRONI di BRESCIA
due cavalieri, convertiti alla fede cristiana, sono i primi evangelizzatori del Bresciano, morti martiri tra il 120/134 sotto l’imperatore Adriano.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 8,11-13)
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Riflessione Per Il Giorno (Mons. Ravasi: Mattutino)
Non credo all’opinione diffusa che, allo scopo di rendere feconda una discussione, coloro che vi partecipano debbano avere molto in comune. Anzi, credo che più diverso è il loro retroterra, più feconda sarà la discussione. Non c’è nemmeno bisogno di un linguaggio comune per iniziare: se non ci fosse stata la torre di Babele, avremmo dovuto costruirne una. Oggi ricorriamo a una fonte piuttosto difficile: la citazione è desunta dal Poscritto alla logica della scoperta scientifica del filosofo viennese Karl Popper (1902-1994). Il senso è, però, limpido: la diversità è necessaria. In realtà la torre di Babele è il simbolo di un’unità obbligata e artificiosa, una globalizzazione forzata. Infatti, il sogno dell’imperialismo di Babilonia è di imporre «un unico labbro» cioè una sola lingua, una sola cultura, una sola concezione della vita, precettata a tutti. Il risultato è paradossale e antitetico ed è la confusione, come reazione all’uniformità imposta. L’autentica diversità è, invece, ben altro: è la ricchezza dei colori dell’arcobaleno. La tradizione giudaica affermava che Dio, quando creò l’umanità, lo fece con un unico conio, eppure ogni persona ” a differenza di ciò che accade per le monete ” è sempre diversa dall’altra, anche a livello fisico (si pensi solo alle impronte digitali). Unica è la dignità, ossia l’appartenenza all’essere umano, infinita è la pluralità dei volti e delle anime. Il rabbí Giacobbe Isacco di Lublino dei Chassidim diceva: «In ogni uomo c’è qualcosa di prezioso che non si trova in nessun altro. Si deve, perciò, rispettare ognuno secondo le virtù che egli solo possiede e che non ha nessun altro». Ma attenzione: il crinale tra diversità benefica e confusione malefica è sottilissimo”
Intenzione del giorno
Preghiamo perché malati e familiari ricevano la solidarietà di quanti sono a loro servizio