24. settimana tempo ordinario
Avvenne il 15 settembre…
1821 – Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua ed El Salvador proclamano l’indipendenza.
1830 – In Gran Bretagna inaugurata, fra Liverpool e Manchester, la prima linea ferroviaria del mondo.
1835 – Charles Darwin raggiunge le isole Galápagos.
1935 – Vengono emanate le Leggi di Norimberga che privano gli ebrei della cittadinanza tedesca.
1959 – Nikita Chruščëv diventa il primo leader sovietico a visitare gli Stati Uniti d’America.
2006 – Muore per un cancro ai polmoni la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci a Firenze
Aforisma di G. K. Chesterton
“L’intelligenza moderna non accetta nulla che venga dall’autorità. Ma accetta invece qualsiasi cosa che non sia autorevole.”
Santo del giorno
Preghiera Colletta
O Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente sua Madre, a lui unita nel dolore, fa’ che la tua Chiesa, resa con lei partecipe della passione di Cristo, giunga alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Parola di dio del giorno Luca 2,33-35 + Giovanni 19,25-27
In quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Riflessione Monsignor Ravasi Mattutino
«Ricordando la dottrina di domenica scorsa sul rispetto umano. Siamo buoni e contenti esternamente, ma non internamente. Tutti credono in Dio. La Provvidenza governa il mondo. Arriva alla meta giusta per vie storte. La Provvidenza nelle leggi che governano le Creature inanimate. L’incanto delle creature vegetali e animali. Le leggi che regolano la vita dell’uomo: dalla natura alla salvezza». don Giuseppe Vavassori (1/7/1965).
Nella sua istruzione domenicale ai giovani spiega le leggi che governano la vita umana focalizzando lo sguardo sulla legge naturale e la legge divina. La legge naturale, innata nell’uomo, indica le vie per la crescita autentica e la felicità. Le leggi divine, espresse nelle Scritture e nella Tradizione, e interpretate dal Magistero della Chiesa, rivelano il piano di Dio per la salvezza e la vita eterna. Problemi morali c’erano anche allora, non però con la stessa vastità e altezzosità del tempo odierno, dove l’ostentazione dei cosiddetti diritti civili, spinge a blindare certe scelte che sono delicate e che toccano l’umano nel profondo.
La scorsa settimana il quotidiano “Avvenire” ha dato notizia di revisione e abolizione della maternità surrogata. La strada è però ancora lunga. Per fermare il mercato occorrono volontà politica e sanzioni. La posizione dell’Italia è chiara in questo senso, è giusta e dovrebbe essere seguita. Anche se il mercato è globale, può essere combattuto chiamando le cose con il loro nome: violenza contro le donne e vendita di bambini.
Abbiamo gli strumenti internazionali, le convenzioni, bisogna applicarle. E rafforzarle con una convenzione specifica, se necessario. Rifiutare la mistificazione linguistica e le narrazioni teatrali, mettere in evidenza i preconcetti sull’altruismo delle donne e il sacrificio accettato e soprattutto mostrare la realtà del mercato degli esseri umani. Serve un lavoro di informazione e sensibilizzazione. Lo ha fatto recentemente anche Papa Leone a riguardo dell’uccisione di donne.
Lo ha fatto con parole forti e chiare, chiamato i femminicidi col loro nome e li ha descritti per quello che sono: relazioni infestate dalla volontà di dominare sull’altro. Un messaggio potente, pronunciato da un pulpito universale, che è di grande aiuto nello sforzo che si sta compiendo per stimolare una nuova consapevolezza, per andare alla radice dei problemi, per aiutare a ricostruire sulla base del rispetto e della libertà la grammatica delle relazioni fra uomini e donne su cui si fonda l’umanità. Un’attenzione che anche la catechesi deve ritrovare…per mettere in luce l’inganno del soggettivismo esasperato che dà all’uomo l’illusione che la ragione sia l’unica fonte di conoscenza.
Intenzione di preghiera
Preghiamo tanto perché solo Dio può aiutare il nostro mondo sconvolto dalla prepotenza e ferocia più disumana a trovare la via della fede e della ragionevolezza che portano alla pace.
Don’t forget! 1.000 quadri più belli del mondo
FERDINAND HODLER: DIE NACHT (La notte)
1890 – olio su tela – 116,5 x 299 cm – Kunstmuseum Bern – Svizzera
Questo quadro del pittore svizzero Ferdinand Hodler (1853-1918) è una potente raffigurazione della Morte e della paura che essa incute. Si tratta di un quadro che suscitò scandalo e venne perciò escluso dalla Mostra di Belle Arti di Ginevra nel 1891. Raffigura corpi nudi di uomini possenti, di donne sinuose, corpi abbracciati nel sonno, avvolti tutti in un drappo nero che copre e protegge in parte le nudità. Lo sfondo sembra essere la sola terra gelida, dai colori bianco grigi, attraversata da fragili fili di vegetazione.
La notte, luogo del sonno riparatore: dolce, appagante, tranquillo. Solo in mezzo spicca un uomo, l’unico sveglio, scosso improvvisamente da qualcosa, spaventato, anzi terrorizzato. Lo si capisce dallo sguardo, dall’espressione del volto, dalle mani contratte. Una sagoma nera lo sovrasta e si erge su di lui come un fantasma. Lo spettro è la Morte, protagonista degli incubi di Hodler che rimase orfano dei genitori in giovanissima età e che vide l’agonia di Valentine Godé-Darel, la donna amata. Questo dato è senza dubbio rilevante, ma c’è qualcosa di più. Hodler rimanda a una condizione umana che tutti coinvolge e riguarda.
I critici sono abbastanza concordi nel ritenere che le 4 figure maschili presenti nel quadro siano sempre lo stesso Hodler raffigurato in diverse fasi della sua vita e di alcune donne che lo hanno accompagnato in esperienze amorose. Lui però è soprattutto quell’uomo ritratto al centro, con gli occhi spalancati e pieni di orrore: non è privo di vita, non sta per morire, ma ha paura della Morte. Più di qualsiasi altra rappresentazione realistica, il telo nero che si incurva in una forma oscura è in grado di evocare tutte le più grandi paure di Hodler e degli uomini tutti di fronte al loro ultimo destino, tutte le proiezioni più lugubri delle loro angosce.