Riflessione del giorno

lunedì 16 novembre ’15

By Patronato S. Vincenzo

November 15, 2015

 

 

Iniziamo la Giornata Pregando

 

Il santo del giorno – Margherita di Scozia Regina e vedova

Nata in Ungheria nel 1046, a 24 anni sposa re Malcom III, da cui ha 8 figli: «modello di madre e regina», caritatevole verso poveri, orfani, malati. Malata ricevette la notizia dell’uccisione del marito e del figlio in battaglia: offrì questa sofferenza in riparazione dei peccati. Morì nel 1093.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio Matteo 25,14-30

“Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco seduto a mendicare lungo la strada…cominciò a gridare: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”.  Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: “Che vuoi che io faccia per te?”. Egli rispose: “Signore, che io riabbia la vista”. Gesù gli disse: “Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato”. Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio” (Lc 18,35-43)

 

Riflessione Per Il Giorno

“I giovani che arrivano dalle superiori sono semi-analfabeti”, così il rettore dell’ateneo bolognese, Ivano Dionigi. E chi è laureato non sta meglio: secondo ricerche del Centro Europeo Educazione, l’otto per cento dei nostri laureati non è in grado di utilizzare pienamente la scrittura. Anzi, peggio: 21 laureati su 100 non vanno oltre il livello minimo di decifrazione di un testo.  E un laureato su tre ha in casa meno di 100 libri, giusto quelli che ha sfogliato per arrivare al pezzo di carta. Tra gli errori più frequenti: “un’altro” e “qual’é” con l’apostrofo. Incerto l’uso tra “dà” e “da”. Il crollo arriva con “ad hoc”, che diventa “doc” o “d.o.c”. Le doppie e gli accordi di genere e numero sono un disastro, problemi anche nel coniugare i verbi. Confusione anche nel mettere le virgole, spesso  a casaccio, separando vocaboli dai loro aggettivi e i verbi dai loro soggetti. Per questo, molti atenei hanno deciso di organizzare corsi di recupero di italiano per le matricole: grammatica e sintassi, cioè argomenti da 1.a media. “I ragazzi non conoscono il significato di espressioni lessicali banali”, spiega Pier Maria Furlan, preside di Medicina 2 a Torino. “C’è da mettersi le mani nei capelli. Per fortuna, gli studenti sono consapevoli dei loro limiti: gli iscritti ai corsi di recupero sono il 35 %”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché impariamo il rispetto degli altri e la tolleranza della diversità