33. a settimana tempo ordinario
Avvenne il 17 novembre…
1869 – Inaugurato il canale di Suez, che collega il Mar Mediterraneo al Mar Rosso.
1878 – Un anarchico lucano, Giovanni Passannante, tenta di uccidere il re Umberto I di Savoia.
1903 – Il Partito Operaio Russo si scinde in Bolscevichi (“maggioranza”) e i Menscevichi (“minoranza”)
1988 – I Paesi Bassi diventano la seconda nazione a essere connessa a Internet.
1989 – In Cecoslovacchia inizia la rivoluzione di velluto.
2018 – Iniziano in Francia le manifestazioni del Movimento dei gilet gialli
Aforisma di Lucio Anneo Seneca
«Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare».
Santo del giorno
Preghiera Colletta
O Dio, che a santa Elisabetta hai dato la grazia di riconoscere e onorare Cristo nei poveri, concedi a noi, per sua intercessione, di servire con instancabile carità coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio
Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».
Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.
Riflessione frammenti di vita
Di recente ho ritrovato un foglio di vari anni fa, quando un esperto di ricerche storiche ricostruì su incarico dei miei fratelli la genealogia della nostra famiglia fino alla settima generazione. Rileggendo dopo tanto tempo tutti quei nomi, mi sono accorto di una cosa a cui non avevo fatto caso prima e cioè che ovviamente le genealogie tengono conto solo del cognome paterno che passa ai figli e non anche di quello materno come ad esempio avviene in America Latina. Perché se i genitori sono 2, i nonni sono 4, i bisnonni 8 e via moltiplicando, anzi raddoppiando ogni volta.
Così che risalendo fino alla 7.a generazione, gli antenati sono 128; alla 10.a sono 1.024 e alla 30.a raggiungono la cifra pazzesca di 1.073.741.824 (avete capito bene: 1 miliardo e 73 milioni…) di persone, metà delle quali uomini e metà donne. Cioè ogni bimbo/a che viene al mondo fa parte di una catena di antenati che formano la “moltitudine immensa che nessuno poteva contare” di Apocalisse 7,9.
Ciò significa che nella nascita di ognuno di noi in modo diretto o indiretto è coinvolta gran parte dell’umanità e il nostro corpo è il risultato finale di milioni, anzi di miliardi di vite, mentre la nostra anima coinvolge Dio stesso. Sarebbe perciò il caso di ripetere ogni tanto il Salmo 138,14: “Ti lodo, o Dio, perché mi hai fatto come un prodigio” soprattutto quando si è tentati di non accettarsi, di non volersi bene.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché riconosciamo che quanto c’è di buono nel mondo è segno della presenza e dell’azione salvifica di Dio nella nostra storia.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
ODILON REDON PEGASO NERO
1910, Olio su tela 75 x 60 cm – Collezione privata
A inizio XX secolo l’Europa venne a contatto con il simbolismo sia nell’arte che nella letteratura. Il pittore e incisore francese ODILON REDON (1840-1916) legato a questa corrente culturale, dopo aver combattuto nella guerra franco prussiana si stabilì a Parigi uscendo da un relativo anonimato solo nel 1884. I pittori simbolisti si proponevano di fuggire dal mondo industrializzato attraverso l’arte, ma Redon dal canto suo sviluppò uno stile originale e innovativo, trasformando i paesaggi naturali in visioni oscure e bizzarre fantasie.
Egli dipinse “Il Pegaso Nero” in un periodo in cui l’establishment artistico francese era sotto pressione, poiché i movimenti d’avanguardia sfidavano gli stili accademici tradizionali. L’opera raffigura una creatura mitica, un Pegaso nero, che simboleggia la libertà e il desiderio di trascendere l’ordinario, osservato da due figure enigmatiche.
Il Pegaso Nero, su uno sfondo di colori vorticosi, incarna il senso sia del fantastico che del sinistro: il pittore infatti faceva parte di una generazione che si proponeva di rappresentare i sogni e l’inconscio e questo dipinto è interpretato come un simbolo della lotta dell’artista per trovare ispirazione e significato in un mondo in rapido cambio. Pegaso non è solo un essere mitologico, ma rappresenta anche la libertà, l’immaginazione e l’ispirazione. Per comprendere quest’opera, gli studiosi si rivolgono agli scritti di Redon e al più ampio contesto culturale del Simbolismo e del primo Modernismo.