Riflessione del giorno

lunedì 19 giugno ’17

By Patronato S. Vincenzo

June 18, 2017

 

nell’immagine un quadro di James Tissot – 1882 (La parabola del figliol prodigo)

 

Proverbio del Giorno

A portare sulle spalle i propri amici non si diventa gobbi (India)

 

Iniziamo la giornata Pregando

Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, ravviva in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene: fa’ che, sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi, tuoi convitati alla mensa del regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo…Amen

 

Romualdo

Di famiglia nobile, divenne eremita e peregrinò lungo l’Appennino per riformare monasteri ed eremi. La sua fama e carisma lo misero in contatto coi potenti, principi e prelati. Convertì Ottone III che lo nominò abate, carica che Romualdo rifiutò dopo un anno rifugiandosi a Montecassino. Riprese le peregrinazioni fondando numerosi eremi, l’ultimo dei quali fu Camaldoli dove si trovano sia il Monastero, sia l’eremo che custodisce la cella e altri ricordi del Santo.

 

Ascoltiamo La Parola di Dio Del giorno

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Dai a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle».  

 

Riflessione Per Il Giorno (Card. Ravasi)

«La vecchiaia non ha niente a che vedere col numero degli anni: ci sono uomini che nascono vecchi». Così insegnava il rabbi chassidico di Tomshov, attingendo all’antica saggezza ebraica. Senza offesa, ci sono giovani che si trascinano per le strade con una fiacchezza e una palese assenza di scopi nella vita e aveva ragione lo scrittore francese André Maurois (1885-1967) affermando che «invecchiare è una cattiva abitudine che l’uomo attivo ed entusiasta non ha il tempo di prendere». L’anziano che conserva una sua freschezza interiore reca in dono alla società un bene prezioso: l’esperienza e la sapienza. Qui, però, scatta l’osservazione pungente e divertita che ho trovato attribuita a un altro scrittore francese, Jean-Baptiste-Alphonse Karr, vissuto nell’800. Se spezziamo il verbo senescit, che è l’«invecchiare» normale, scandito dal flusso del tempo, ci troviamo di fronte a un se nescit (non conosce se stesso), che è il verbo dell’ignoranza. Certo, gli anni portano con sé anche l’appannamento mentale e la debolezza generale dell’organismo, ma c’è un patrimonio che non dev’essere disperso, quello appunto della sapienza, «distillata» passando oltre le tempeste della vita, persino attraverso gli errori ma soprattutto nella ricerca e nell’esperienza di anni.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i ragazzi che partecipano ai tanti Cre organizzati nella nostra diocesi e per coloro che li organizzano: perché tutti siano protetti dal male