Iniziamo la Giornata Pregando
O Emmanuele, tu sei il Dio con noi! Adoriamo il Dio della vita; inginocchiamoci dinanzi al presepe, contempliamo il divino mistero. Le antiche promesse sono avverate: questa è la tua fedeltà, o Dio, questo è il tuo amore per noi. È Natale nel mondo, Natale di vita di pace e di bontà. E Natale nel cuore di tutti: a ognuno la sua luce, a ognuno la sua stella, tutti insieme a cantare: O Emmanuele, tu sei il Dio con noi!
BASILIO e GREGORIO NAZIANZENO.
Basilio nacque intorno al 330 a Cesarea. Dopo gli studi, si dedicò all’ascetica, costruì un monastero, compose 2 regole: per questo è considerato organizzatore della vita monastica. Il suo vescovo lo volle come collaboratore e alla sua morte venne chiamato a succedergli. Basilio diede un contributo decisivo alla precisazione del dogma trinitario; denunciò gli abusi, lottò contro la miseria e organizzò istituzioni di beneficenza aperte a tutti. Gregorio di Nazianzo, a Basilio legato da amicizia, amore allo studio e dignità episcopale, era poco dotato per il governo. Viene chiamato “il teologo” per il profondo senso del mistero di Dio
La Parola di Dio del giorno (Gv 1,19-28)
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Che cosa dunque?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
Riflessione del Giorno (Mattutino di Mons. Ravasi)
Quest’uomo avrà sempre la folla dalla sua parte. È sicuro di sé come lo è del mondo. È questo che piace alla moltitudine: essa non cerca prove ma asserzioni. Le prove la inquietano e la mettono a disagio. La folla è semplice e comprende solo le cose semplici. Non bisogna spiegarle né il come né il perché, ma dichiarare solo il sì e il no. Non conosceva né Tv né tecniche pubblicitarie lo scrittore francese Anatole France, quando nell’Ottocento scriveva queste righe. Eppure, difficile è descrivere meglio di quanto abbia fatto lui la raffinata grammatica del consenso di massa, usata da alcuni politici, dai capipopolo, dalle agenzie di pubblicità, dai giornalisti soprattutto televisivi e persino da certi predicatori. Intendiamoci: la chiarezza di parola e di pensiero è una virtù e una dote preziosa. Ciò che qui si denuncia è l’appiattimento cerebrale e spirituale che umilia verità e realtà. Purtroppo è vero: la folla ama la pigrizia della semplificazione; preferisce l’asserzione netta e banale, nella convinzione che il «parlar chiaro» sia sinonimo di verità e di lucidità. Così, tra l’altro, essa si illude di essere intelligente e dotata. L’analisi della vita, così come la fede esigono ricerca e approfondimento. Chiaro ma impegnativo il citatissimo appello che san Pietro rivolge ai cristiani di essere: «pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pietro 3,15). È, questo, un segno di rispetto verso l’intelligenza e la dignità delle persone.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché durante questo anno possiamo diventare strumenti di pace e di consolazione