Proverbio del giorno (Proverbio Orientale)
La gioia è destinata a chi ha il cuore contento, per chi porta il copricapo, il cielo è fatto di ombra.
Iniziamo la Giornata Pregando
Onnipotente ed eterno Iddio, ti prego di curare il mio male, di lavare il mio vizio, illuminare la mia cecità, arricchire la mia povertà, vestire la mia nudità, affinché riceva il Signore dei signori, con tanta riverenza ed umiltà, contrizione e devozione, purezza e fede, affinché, mediante tali buone intenzioni, consegua la salvezza della mia anima. O Dio Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen
ALBERTO da PONTIDA ABATE. Della nobile famiglia Prezzati, per una grave ferita lasciò le armi per cercare Cristo. Dopo un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, si ritirò nel borgo natale di Pontida, dove nella seconda metà del sec XI, fondò un monastero dedicato a S. Giacomo, basato sulla regola di Cluny. Fu superiore a Pontida, dove morì nel 1095 o ‘99.
La Parola di Dio del giorno
Gesù si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!». Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno fu risanato se non Naaman, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Riflessione Per Il Giorno
«Rayane ha genitori marocchini ed è musulmano, ma adora la storia di Gesù e ha scelto di frequentare le lezioni di religione cattolica. In classe è il più bravo di tutti, l’unico a cui ho dato “Ottimo”. E’ motivato, appassionato alla storia dei Re Magi e dell’Ultima Cena, fa sempre domande e dimostra curiosità». Nicola Rosetti è il professore di religione di Rayane, il piccolo di 11 anni sgomberato a luglio a Primavalle, la cui foto coi libri in mano durante il trasloco è diventata virale e gli è valsa il nome di «bambino coi libri». A un mese dallo sgombero, il prof. racconta la passione del ragazzino per lo studio. «È l’alunno trascinante della classe, solare e sorridente, mai saccente, appassionato di storia e religione, ma bravo in tutte le materie. Rosetti ricorda il primo incontro con la madre di Rayane. «Venne a dirmi che le sarebbe piaciuto che suo figlio, musulmano, potesse frequentare l’ora di religione. Le risposi che la cosa era possibile e che compito delle lezioni di religione è di far conoscere la religione cattolica da un punto di vista generale e aperta a tutti, indipendentemente dal loro credo».
Intenzione del giorno
Preghiamo perché la certezza di Cristo risorto ci liberi dal pessimismo e dallo scoraggiamento.
Don’t forget!
100 Immagini che hanno cambiato il mondo 25-11-1922: APERTURA DELLA TOMBA DI TUTANKHAMON
Nela foto: l’archeologo HOWARD CARTER (1874-1939) inginocchiato e intento a toccare con mano il risultato della sua più grande e faticosa impresa dopo anni di insuccessi, tentativi falliti e piste sbagliate: la scoperta della tomba del “Faraone bambino” conservata intatta dopo 3000 anni. In piedi alle sue spalle l’ingegnere Arthur Callender che ebbe un ruolo cruciale nello smontaggio dei sarcofaghi e accanto un operaio egiziano rimasto anonimo.
nell’immagine un dipinto di Andrew Wyeth