Riflessione del giorno

lunedì 20 giugno ’16

By Patronato S. Vincenzo

June 19, 2016

 

Iniziamo la giornata pregando con Giovanni Paolo II

O Maria Immacolata, a Te ricorriamo con affetto filiale: illumina, guida, salva l’umanità redenta da Cristo, tuo Figlio e nostro Fratello! Richiama i lontani, converti i peccatori, sostieni i sofferenti, aiuta e conforta chi già ti conosce e ti ama! “Grandi cose di Te si cantano, o Maria, perché da Te è nato il Sole di giustizia, Cristo, nostro Dio! Amen

 

Margherita Ball martire

Margherita è una donna irlandese che rimasta vedova, fu arrestata, su denuncia del suo stesso figlio, per avere accolto in casa molti sacerdoti ricercati e, dopo varie torture, morì settuagenaria in un giorno rimasto sconosciuto

 

La Parola di Dio del giorno (Mt 7,1-5)

Gesù disse ai discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

 

Riflessione Per Il Giorno (Da Internazionale)

Cosa ci fanno dei curdi siriani di Kobane a Bamako, in Mali? Dietro alle storie di questi esuli e dei percorsi che li hanno portati fino nel Sahel si cela l’ennesima assurda piega del viaggio a cui sono costretti milioni di persone in fuga per accedere alla protezione internazionale. Dalla Siria ne sono scappati 5 milioni in questi anni, sparpagliandosi ai quattro angoli del Mediterraneo: 2,7 milioni in Turchia, 2,1 milioni tra Egitto, Iraq, Giordania e Libano, 28mila in Nord Africa (Agenza Unhcr). Un piccolo gruppo è arrivato fino in Mali, a migliaia di chilometri dal Medio Oriente, ancora più lontano dal sogno di un riparo sicuro in Europa. “Qui viviamo in affitto, siamo tre famiglie. Siamo tutti curdi di Kobane”. Ala Addin è il portavoce di 36 anni della comunità di curdi siriani del Mali. “Sono qui da più di dieci anni ormai, avevo una piccola azienda di pozzi. Dallo scoppio della guerra in Siria ho dovuto far venire a Bamako tutta la famiglia”. Secondo l’esperto Unhcr la scelta di questa meta è logica e complicata insieme: “Quasi tutti i siriani che sono arrivati in Mali e hanno chiesto asilo l’hanno ottenuto, per questo continuano ad arrivare. Oltre al fatto che qui c’è una piccola comunità di commercianti siriani installata già prima della guerra in Siria. Il problema è che oggi dipendono interamente dall’assistenza umanitaria, non riuscendo più a trovare un impiego”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i profughi e i rifugiati di tutto il mondo.