4 settimana di Quaresima
Aforisma di Nicolàs Gòmez Dàvila
“Forse il futuro prossimo porterà catastrofi inimmaginabili. Ma ciò che di sicuro minaccia il mondo non è tanto la violenza di moltitudini fameliche quanto la sazietà di masse annoiate.”
Preghiera del giorno
Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell’opera di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Parola di dio del giorno Luca 2,41-51
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava loro sottomesso.
Riflessione di Jacques Bénigne Bossuet (1627-1704)
Fra tutte le vocazioni io ne noto due nella sacra Scrittura che sembrano direttamente opposte: la prima, quella degli Apostoli; la seconda, quella di Giuseppe. Gesù è rivelato agli Apostoli, Gesù è rivelato a Giuseppe, ma con delle condizioni contrarie. È rivelato agli Apostoli per annunciarlo per tutto l‘universo; è rivelato a Giuseppe per tacerlo e nasconderlo.
Gli Apostoli sono lumi per fare vedere Gesù Cristo al mondo; Giuseppe è un velo per coprirlo; e sotto questo velo misterioso ci si nasconde la verginità di Maria e la grandezza del Salvatore delle anime. Perciò, noi leggiamo nelle Scritture che, allorquando volevano disprezzare (Gesù): Non è egli forse, dicevano, il figlio di Giuseppe? E cosi Gesù, nelle mani degli apostoli, è una parola che deve predicarsi: Praedicate verbum Evangelii huius, predicate la parola di questo Vangelo; e Gesù, nelle mani di Giuseppe, è una parola nascosta, Verbum absconditum, e non è permesso di scoprirla. Difatti, osservatene il seguito.
I santi apostoli predicano sì altamente l‘Evangelo, che il rumore della loro predicazione risuonò fino al cielo: e san Paolo ha avuto il coraggio di dire che i consigli della divina Sapienza sono venuti in cognizione delle celesti potenze della Chiesa, dice quest‘ Apostolo, e per il ministero dei predicatori, per Ecclesiam; e Giuseppe, al contrario, intendendo parlare delle meraviglie di Gesù Cristo, ascolta, ammira e tace.
Intenzione di preghiera
Per tutti i padri perché in S. Giuseppe trovino il modello da imitare e il patrono in cui confidare
Don’t forget! Grandi Personaggi E Veri Credenti
Insegnò in India dal 1954 e, dopo una parentesi europea a Roma dal 1958 al 1964 durante la quale prese parte anche ai lavori del Concilio Vaticano II, si trasferì in America dove divenne professore di filosofia orientale all’Università di Harvard e all’Università della California a Santa Barbara. Di questo periodo americano Panikkar ha scritto: “Ho trascorso un quarto di secolo tra una delle città più ricche, dello stato più ricco, della nazione più potente e l’esatto contrario (a 12 ore di fuso orario) una delle città più caotiche, in uno degli stati più ‘sottosviluppati’, di uno dei paesi più poveri del mondo: tra S. Barbara, in California, negli Stati Uniti, e Varanasi, nell’Uttar Pradesh, in India.
La mia vita interiore era, letteralmente, l’unico punto di unione tra due sfere della mia vita”. Dopo il suo ritiro nel 1987, fece ritorno in Spagna e si stabilì definitivamente a Tavertet, piccolo villaggio di montagna della Catalogna. Nel 1988 fondò un’organizzazione chiamata Vivarium – Center for Intercultural Studies, che da allora è diventata la Fundació Vivarium Raimon Panikkar, responsabile della promozione della tolleranza e del dialogo tra le religioni in tutto il mondo. È stato uno dei promotori del dialogo interreligioso indù-cristiano. Ne fece il suo campo di ricerca e insegnamento, sia in India che negli Stati Uniti.
Fu autore di oltre 80 libri e 900 articoli sulla filosofia della scienza e sulle religioni comparate, tra cui “El concepto de la Naturaleza” (Il concetto di natura – libro tratto dalla sua tesi di dottorato, 1946), “La Trinidad y las religiones del mundo” e “El dialogo interreligioso”, nonché “El silencio del Buddha: una introducción al ateísmo religioso”. Innumerevoli i riconoscimenti, i premi, le lauree honoris causa ricevute. Panikkar è morto il 26 agosto 2010.