nell’immagine una fotografia di Olmo Fattorini
Antifone della Novena di Natale:
“O astro Sorgente, splendore di luce eterna e sole di giustizia: vieni ed illumina chi è nelle tenebre e nell’ombra della morte.”.
Iniziamo la Giornata Pregando
Risplendi su di noi con la luce della tua gloria, Signore Gesù Cristo, e la tua venuta vinca le tenebre del male e porti a tutti gli uomini la liberazione dalla schiavitù del peccato. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
PIETRO CANISIO DOTTORE DELLA CHIESA
Nasce a Nimega, in Olanda, nel 1521. Figlio del borgomastro, studia diritto canonico a Lovanio e civile a Colonia. La lettura degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio determina la svolta della sua vita. Prende parte al concilio di Trento, come teologo del papa. S. Ignazio lo chiama in Italia, mandandolo in Sicilia, a Bologna e infine in Germania, dove resta per trent’anni, come superiore provinciale. Morì a Friburgo, in Svizzera, nel 1597
Ascoltiamo La Parola di Dio (Lc 1,39-45)
Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».
La riflessione del giorno (don Tonino Bello)
“Santa Maria, Vergine dell’attesa, donaci del tuo olio perché le nostre lampade si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate. Non ci mandare ad altri venditori. Riaccendi nelle nostre anime gli antichi fervori che ci bruciavano dentro, quando bastava un nonnulla per farci trasalire di gioia: l’arrivo di un amico lontano, il rosso di sera dopo un temporale, il crepitare del ceppo che d’inverno sorvegliava i rientri in casa, le campane a stormo nei giorni di festa, il sopraggiungere delle rondini in primavera, l’acre odore che si sprigionava dalla stretta dei frantoi, le cantilene autunnali che giungevano dai palmenti, l’incurvarsi tenero e misterioso del grembo materno, il profumo di spigo che irrompeva quando si preparava una culla. Se oggi non sappiamo attendere più è perché siamo a corto di speranza. Se ne sono disseccate le sorgenti. Soffriamo una profonda crisi di desiderio. E, ormai paghi dei mille surrogati che ci assediano, rischiamo di non aspettarci più nulla neppure da quelle promesse ultraterrene che sono state firmate col sangue dal Dio dell’alleanza”.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché questo Natale Gesù trovi ospitalità nei cuori degli uomini di buona volontà
Don’t forget! 100 foto che hanno fatto la storia del mondo
USA 1948 – Una donna nasconde il volto per la vergogna dopo aver “messo in vendita” i figli a Chicago