Iniziamo la giornata pregando
O Dio, fonte di ogni paternità, che hai mandato il tuo Figlio per farci partecipi del suo sacerdozio regale, illumina il nostro spirito, perché comprendiamo che servire è regnare, e con la vita donare ai fratelli confessiamo la nostra fedeltà al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra. Egli è Dio…
La Parola di Dio del giorno
Mentre alcuni parlavano del tempio, delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?». Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine». Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo».
Riflessione Per Il Giorno (Anthony de Mello: la preghiera della rana)
Un vecchio giudice arabo era famoso per la sua sagacia. Un giorno un negoziante andò da lui a protestare perché continuava a subire furti nel suo negozio ma non riusciva a catturare il ladro. Il giudice ordinò di togliere dai cardini la porta della bottega, trasportarla fino al mercato e infliggerle cinquanta frustate perché aveva mancato al suo dovere di impedire al ladro di entrare. Accorse una grande folla per assistere all’esecuzione di questa insolita sentenza Al termine della fustigazione, il giudice si chinò a chiedere alla porta il nome del ladro. Poi appoggiò l’orecchio alla porta per sentire meglio quello che aveva da dire. Quando si rialzò, annunciò: “La porta dichiara che a commettere i furti è stato un uomo che ha una ragnatela sul turbante”. Subito un uomo fra la folla portò la mano al turbante. Gli perquisirono la casa e recuperarono la merce rubata. Basta una sola parola di adulazione o di critica perché l’io si riveli.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i musicisti, i cantori e coloro che attraverso la musica cercano il contatto con Dio
Don’t forget! L’OCCIDENTE AL TRAMONTO?
SEGNALI 5°: IL RELATIVISMO ETICO. Il relativismo etico consiste nel mettere ogni scelta sullo stesso piano. Tutto è equivalente: il figlio naturale e quello in vitro, il rapporto tra uomo e donna e quello tra due uomini; l’amore materno e l’utero in affitto… Per esprimere questo concetto ci sono frasi-tipo, che solleticano il ventre, entrano dalle orecchie ma non arrivano alla testa: “ognuno ha in diritto di fare quello che vuole”, “non si deve discriminare” (cioè: distinguere), “vivi e lascia vivere”. C’è in queste espressioni tutta la tristezza della nostra civiltà decadente. Infatti quando tutto si equivale, è perché nulla ha più alcun valore, è perché la mente non distingue, il cuore non sceglie… E’ perché all’uomo non è riconosciuta la sua grandezza spirituale, in cammino. Questo relativismo viene definito con altri termini alla moda come tolleranza, pluralismo, complessità ecc. e chi ne denuncia il limite e il pericolo viene immediatamente tacciato di dogmatismo, intolleranza, come è spesso toccato al Papa Benedetto XVI che in più di un’occasione lo ha denunciato.