XXIX settimana T. Ordinario
Avvenne il 21 ottobre…
1600 – Giappone: lo shōgun Tokugawa Ieyasu sconfigge le forze leali a Toyotomi Hideyoshi.
1805 – Battaglia di Trafalgar; la Royal Navy guidata di Horatio Nelson sconfigge una flotta franco-spagnola al largo della città spagnola di Cadice.
1879 – Thomas Edison testa la prima lampadina funzionante.
1945 – In Francia le donne votano per la prima volta.
1967 – Oltre 100 000 dimostranti si radunano a Washington per una manifestazione pacifica al Lincoln Memorial contro la guerra del Vietnam.
Aforisma la sapienza dei Chassidim
Durante tutta la nostra infanzia ci viene insegnato a parlare, ma quando si diventa grandi si dovrebbe imparare a stare in silenzio.
Preghiera
Dio onnipotente ed eterno, donaci di orientare sempre a te la nostra volontà e di servirti con cuore sincero. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Luca 11,29-32
Uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse – demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”.
Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Riflessione Frammenti di vita
Dopo la morte dei genitori, il figlio maggiore d’accordo con la famiglia, aveva accolto in casa sua la sorella che soffriva di una lieve disabilità cognitiva, assegnandole una stanzetta col bagno. Lo aveva fatto per sua mamma che diceva con preoccupazione: “Che ne sarà di questa figlia quando io non ci sarò più?”.
La donna campava facendo dei lavoretti e col piccolo contributo mensile di fratelli e sorelle; non pretendeva nulla e si faceva bastare il poco che aveva. Il suo guardaroba, pulito e ordinato, era ridotto al minimo e quel che riteneva fosse in più, lo regalava ai poveri.
Quando si ammalò e capì che le sarebbe rimasto poco da vivere, espresse ai familiari l’impazienza di rivedere papà e mamma e la gratitudine a chi rimaneva per tutto il bene ricevuto. “Sono stata così bene con voi, che non ho mai avuto bisogno di niente: troverete dei soldi…a me non occorrevano. Se servono a voi, bene, se no dateli ai poveri”.
I fratelli compresero che la disabile non aveva speso una lira di tutti i loro pur modesti contributi e si stupirono di quell’importo superiore alle attese e che fu dato in beneficienza. È proprio il caso di dire: “Beati i poveri in spirito” non solo perché di essi è il Regno dei Cieli, ma anche perché hanno scoperto il segreto di vivere bene sulla terra: una lieta sobrietà.
Intenzione di preghiera della settimana
Per le missioni cattoliche nel mondo e per i missionari sacerdoti, religiosi/e e laici, perché la nostra preghiera e solidarietà li sostenga e aiuti.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
ANGELO MORBELLI (1853-1919) Per ottanta centesimi!
1895-1897 – olio su tela – 69,3 x 123,3 cm – Museo Borgogna – Vercelli
Quest’opera di Angelo Morbelli, venne acquistata nel 1912 alla Mostra d’Arte della campagna irrigua tenutasi a Vercelli. Il dipinto, firmato e datato 1895, ha avuto una lunga e tormentata elaborazione, come testimonia la corrispondenza fra l’artista e il collega Giuseppe Pellizza da Volpedo: iniziato nel 1893, venne ripreso prima di essere esposto nel 1895 alla Biennale di Venezia.
La tela assume un ruolo importante, non solo per l’appartenenza alla corrente pittorica del Divisionismo, ma soprattutto per il soggetto fortemente connesso al territorio piemontese. L’intento di critica sociale emerge non solo nel titolo, che si riferisce alla paga ridotta ottenuta dalle lavoratrici in risaia (80 cent. appunto), ma soprattutto nella scelta compositiva del soggetto. Sono gli anni dei primi scioperi in risaia per il raggiungimento delle 8 ore lavorative e di salari più equi.
Le mondine, disposte su due file che procedono arretrando, vengono ritratte di schiena intente nel trapianto del riso, con le gambe immerse nell’acqua. Il taglio fotografico della scena esclude la raffigurazione del cielo, che appare solo riflesso sull’acqua resa attraverso vibranti pennellate, a evocare il punto di vista delle donne al lavoro.
La fuga prospettica e la geometria della risaia mettono in evidenza una natura modellata dall’attività dell’uomo. Le microfotografie, con indagini diagnostiche non invasive, hanno evidenziato la straordinaria tecnica esecutiva del pittore attraverso la stesura del colore diviso a filamenti. Nel dipinto sono stati utilizzati fino a sette colori puri per centimetro quadrato. La stesura di un bordo a porporina è stata eseguita al termine dell’opera.