34 Settimana del tempo ordinario
Aforisma del giorno (Elisabeth Kübler-Ross)
Le persone sono come le vetrate. Scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro.
Preghiera del giorno di JACQUES LECLERCQ
Un giorno, il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di te. E nell’esplosione della mia vita risorta, saprò allora che la tenerezza, sei tu, che la mia libertà sei ancora tu.
Verrò verso di te, mio Dio, e tu mi donerai il tuo volto. Verrò verso di te con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia.
Verrò verso di te, e griderò a piena voce tutta la verità della vita sulla terra. Ti griderò il mio grido che viene dal profondo dei secoli: «Padre! ho tentato di essere un uomo, e sono tuo figlio».
Santo del giorno
La Parola di Dio del giorno Luca 21,1-4
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti.
Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Riflessione per il giorno
“La morte è il riposo, ma il pensiero della morte è il disturbatore di ogni riposo”. In un giorno d’agosto, nella squallida cornice di un albergo torinese, Cesare Pavese troncò la sua vita col suicidio.
Qualche anno prima nel suo diario “Il mestiere di vivere” aveva scritto queste righe. Non so quanti nei prossimi giorni si recheranno in un cimitero con un lumino e qualche crisantemo, come facevano forse da ragazzi con quei genitori che sono ora nelle tombe.
Eppure «la grande apolide» (perché nessuno vorrebbe darle la cittadinanza), come è stata definita la morte, ci attende inesorabilmente e questo pensiero ci disturba.
Tuttavia, quel turbamento è necessario per ricordarci almeno questa verità: «Morire è tremendo, ma l’idea di dover morire senza aver vissuto è insopportabile» (Erich Fromm).
Intenzione di preghiera per il giorno
Per i defunti più dimenticati e per le anime del purgatorio che sono in attesa della beatitudine eterna.
Don’t Forget! Foto storiche
7 agosto 1974 il FUNAMBOLO FRANCESE PHILIPPE PETIT compì la sua impresa più famosa e spettacolare: attraversare i 60 metri che dividevano le Torri Gemelle di New York camminando su un cavo sospeso a più di 400 metri di altezza.
Alle 7.15 del mattino Petit salì sul tetto di una delle torri e fece avanti e indietro per otto volte sul cavo di acciaio e salutò gli spettatori-osservatori che nel frattempo avevano preso a osservarlo e applaudirlo.
Una volta sceso, venne arrestato dalla polizia, ma visto il successo e la copertura mediatica dell’impresa, il procuratore distrettuale di New York fece cadere tutte le accuse, condannandolo semplicemente a esibirsi per i bambini a Central Park.