Riflessione del giorno

lunedì 25 maggio ’20

By Patronato S. Vincenzo

May 24, 2020

 

nell’immagine un dipinto di Otto Mueller

 

VII. settimana tempo Pasquale

 

Proverbio del giorno

«Se amando gli altri non sei riamato, rifletti se sei davvero benevolo (Cina)»

 

Preghiera del giorno

“Signore Gesù, tu che ci hai lasciati promettendoci che la nostra tristezza sarebbe diventata gioia dopo che te ne saresti andato, mantieni la tua promessa e mandaci il tuo Spirito Paràclito, perché trasformi la nostra vita con la sua presenza e perché la tua verità si manifesti in noi e nel mondo con tutta la sua forza. Amen”

 

Beda venerabile

Dedicò la vita a preghiera, studio e insegnamento: della sua produzione restano opere esegetiche, ascetiche, scientifiche, storiche. L’Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum è un monumento letterario da cui emerge l’universalità della Chiesa. Studioso di tempra e gran lavoratore lasciò nei suoi scritti l’impronta dello spirito umile e sincero, saggezza e discernimento.

 

Parola di Dio del giorno (Giovanni 16,29-33)

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

 

Riflessione Per Il Giorno (Blaise Pascal)

Chi vive senza conoscere Dio e senza cercarlo, si giudica da sé tanto poco degno di prendersi cura di se stesso, che non può essere degno delle cure degli altri e con loro occorre avere tutta la carità della religione che essi disprezzano per non disprezzarli fino ad abbandonarli alla loro insensatezza. Ma poiché questa religione ci obbliga a considerarli sempre, fino a che vivono, come capaci della grazia che può illuminarli, e di credere che possono essere fra breve più colmi di fede di quanto non lo siamo noi, e che potremo, al contrario, cadere nell’accecamento in cui loro si trovano, occorre fare per loro quello che noi vorremmo si facesse per noi se fossimo al loro posto, e invitarli ad aver pietà di loro stessi, e a fare almeno qualche passo per tentare di trovare qualche lume. Dedichino a questa lettura qualcuna delle ore che impiegano così futilmente in altre cose; qualunque avversione vi provassero, forse vi troveranno qualche cosa, e per lo meno non vi perderanno molto; ma per quelli che vi metteranno una perfetta sincerità e un veritiero desiderio di trovare la verità, spero che saranno soddisfatti e che saranno convinti delle prove di una religione tanto divina come quella cristiana.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per gli ospiti africani di Patronato, Caritas e Ruah e per chi si prende cura di loro.

Protagoniste della foto scattata da Will Counts il 4-9-1957 a Little Rock, in Arkansas, son 2 ragazzine di 15 anni: Elizabeth Eckford e Hazel Bryan. Elizabeth con gli occhiali e un libro sottobraccio, sta andando a scuola. Per lei, come per altri 8 studenti afroamericani, è il primo giorno di lezioni in un liceo “bianco”, la Little Rock Central High School. Grazie al loro rendimento scolastico e in seguito ai primi tentativi di superare la discriminazione razziale, ai Little Rock 9 viene concesso di iscriversi. Il governatore dello Stato, Orval Faubus, ordina però alla Guardia Nazionale di impedire loro l’ingresso al liceo: le altre famiglie decidono di rinunciare, l’unica che non si tira indietro è Elizabeth. Dietro di lei la ragazzina bianca con il volto contratto dalla rabbia è Hazel e fa parte della folla che insulta Elizabeth, perché la gente di Little Rock è contraria all’integrazione.

A Elizabeth tremano le gambe, ma si fa coraggio: di fronte alla scuola trova però i militari che le impediscono di passare ed è costretta a tornare a casa. La foto fa il giro degli USA e il presidente Eisenhower decide di inviare soldati per consentirle di entrare a scuola. L’anno successivo, su ordine del governatore, tutti i licei di Little Rock rimangono chiusi. The Lost Year costringe 3 mila studenti a non frequentare o a cercare in altri contee una scuola e questo solo per impedire che i Little Rock Nine non entrino in una scuola per bianchi. Anche Elizabeth deve cercare in un altro stato un liceo, ma riesce a diplomarsi. Cinque anni dopo la foto riceve le scuse da Hazel. La battaglia è vinta. Il grande disegnatore USA Normann Rockwell così rappresenta l’episodio in uno dei suoi quadri più famosi.