Riflessione del giorno

lunedì 26 settembre ’16

By Patronato S. Vincenzo

September 25, 2016

 

Iniziamo la giornata pregando (preghiera degli armeni)

L’alba impallidisce, già si vede la croce; Dio diventa dolce, si aprono le porte del Paradiso, crollano le porte dell’Inferno; l’anima mia si scioglie dalle catene: Gesù abbi pietà di noi.

 

SS Cosma e Damiano Martiri

Medici anàrgiri (gratuiti), secondo un’antica tradizione subirono il martirio a Ciro in Siria e il loro culto fu assai diffuso in tutta la Chiesa fin dal sec. IV. Il 26 settembre è la probabile data della dedicazione della basilica che a Roma porta il loro nome, edificata da Felice IV (525-530). Di loro si fa memoria nel Canone romano

 

La Parola di Dio del giorno (Lc 9,46-50)

In quel tempo, sorse una discussione tra gli apostoli, su chi di essi fosse il più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci». Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». 

 

Riflessione Per Il Giorno (Dal Blog di P. Piero Gheddo)

“Nel 1978 sono andato in Somalia e ho visitato la grande isola di Gelib sul fiume Giuba, di fronte al quale il nostro Po è un ruscello. In quell’isola c’era il lebbrosario con le suore Missionarie della Consolata e tanti villaggi di lebbrosi o ex-lebbrosi, quasi tutti musulmani e le maestose foreste tropicali con animali selvatici. Sono andato a trovare l’imam della moschea che si chiamava Nuur el Shaab. Il missionario francescano padre Pietro Turati, che aveva in quell’isola dei lebbrosi una comunità cattolica, lo visitava spesso e mi diceva. “E’ veramente un santo dell’islam. E’ qui con la sua famiglia, cura i lebbrosi e i malati, ospita i pellegrini e conduce una vita santa”. Lo ricordo volentieri perché aveva proprio l’aspetto di un patriarca e dopo che l’ho intervistato attraverso padre Pietro che traduceva, l’imam Nuur el Shaab mi ha dato la sua benedizione. Ponendomi le mani sul capo ha detto: “Nessun leone ti attraversi la strada, nessun elefante ti faccia paura, nessun serpente ti morsicherà e nessun uomo alzerà su di te la sua mano. Torna alla tua casa, ama i poveri e Allah sia sempre con te”.”

Intenzione del giorno

Preghiamo per i popoli che da anni non conoscono altro che la guerra e soffrono per la mancanza di pace