nella fotografia un quadro di Giovanni Fattori
Proverbio del giorno (Svezia)
I bei fiori appassiscono subito, le erbacce durano tutta la stagione.
Iniziamo la Giornata Pregando (Charles de Foucauld)
Venga il tuo Regno su tutta la terra, venga in ogni anima… Tutti gli uomini siano solleciti al tuo servizio, la tua grazia regni padrona assoluta in ogni anima; che tu solo agisca in ogni anima e tutti gli uomini non vivano che per mezzo di te e per te, perduti in te…Senza dubbio è la più grande felicità di tutti gli uomini che sia così: è ciò che c’è di più desiderabile per il prossimo e per me.
Sisinio, Martirio, Alessandro.
I tre martiri arrivati dalla Cappadocia, furono martirizzati in Trentino. Vissuti nel IV secolo, fanno parte della schiera di evangelizzatori giunti dalle comunità cristiane del Mediterraneo per diffondere il Vangelo nella penisola. Inviati dal vescovo di Milano Ambrogio a quello di Trento, furono arsi vivi davanti all’altare di Saturno.
Vangelo del giorno Giovanni 16,29-33
In quel tempo, i discepoli dissero a Gesù: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini. Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
Riflessione Per Il Giorno (Card. Ravasi)
Errare e non correggersi, questo si chiama errare! / La nostra gloria più grande non è nel non cadere mai, ma nel rialzarci dopo ogni caduta. La chute, «La caduta» è il titolo di una famosa raccolta di racconti dello scrittore francese A. Camus (1956). Il vocabolo rimanda anche al capitombolo, ma è elevato a simbolo morale di colpa, errore, peccato. La prima frase citata è del celebre sapiente cinese Confucio; la seconda di Goethe. Entrambi s’incontrano su una comune convinzione: la caduta fa parte della debolezza della nostra libertà e della fragilità della nostra volontà. C’è, però, una differenza. Alcuni cadono nel male e là si acquietano: è un atteggiamento di capitolazione o una scelta di comodo. Si sguazza nel fango, dimenticando il cielo da cui si è precipitati. È «errare e non correggersi», per dirla con Confucio. Ci sono, però, altri che sono piombati nel peccato, sono sprofondati nelle sabbie mobili dell’errore, ma non si rassegnano e s’aggrappano alla roccia per risalire umilmente. E qui, per dirla con Goethe, si ha la nostra gloria, che è la coraggiosa volontà di «rialzarsi dopo ogni caduta». È il perdono di Cristo all’adultera: «Io non ti condanno, ma d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,11).
Intenzione del giorno
Preghiamo per i migranti di tutti il mondo, soprattutto per chi fugge dalla fame e dalla guerra
Don’t forget!
29-05-1967. Nigeria: a seguito della dichiarazione di indipendenza, scoppia la GUERRA DEL BIAFRA. Si stima che circa tre milioni di persone siano morte nel conflitto, principalmente di fame e malattie. La maggior parte delle infrastrutture delle regioni Igbo (autoproclamatesi Repubblica del Biafra) furono distrutte. A peggiorare la condizione degli Igbo nell’immediato dopoguerra furono alcune misure applicate dal governo federale nigeriano ai loro danni come la discriminazione nell’impiego pubblico e spesso anche in quello privato e la povertà dilagante. Ora la situazione è cambiata e la guerra si spera rimanga un doloroso ricordo…Ma le emergenze Nigeriane continuano: si chiamano Boko Aram; epidemia di meningite batterica che ha colpito migliaia di persone al nord del paese; sacche di miseria e di emarginazione assoluta in alcune regioni; conflitti etnici ecc.