II settimana di Natale
Aforisma del giorno di M. Teresa di Calcutta
Il male mette le radici quando uno comincia a pensare di essere migliore degli altri.
Preghiera del giorno
Nel mistero adorabile del Natale, Gesù, Verbo invisibile, sei apparso visibilmente nella nostra carne, per assumere in te tutto il creato e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli, cominciasti a esistere nel tempo, per reintegrare l’universo nel disegno di Dio Padre e ricondurre a lui l’umanità dispersa. Per questo ti lodiamo e benediciamo per sempre. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 1,29-34
Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Riflessione del giorno don Luigi Serenthà
È Natale, Signore. O è già subito Pasqua? Il legno del presepio è duro, come il legno della croce. Il freddo ti punge quasi corona di spine. L’odio dei potenti ti spia e ti teme. Fuga affannosa nella notte. Sangue innocente di coetanei, presagio del tuo sangue. Lamento di madri desolate, eco del pianto di tua Madre.
Quanti segni di morte, Signore, in questa tua nascita. Comincia così il tuo cammino tra noi, la tua ostinata decisione di essere Dio, non di sembrare. Le pietre non divertano pane.
Non ti lancerai dalla dorata cima del tempio. Non conquisterai i regni dell’uomo. Costruisci la tua vita di ogni giorno raccogliendo con cura meticolosa, con paziente amore, tutto quello che noi scartiamo: gli stracci della nostra povertà, le piaghe del nostro dolore, i pesi che non sappiamo portare; le infamie che non vogliamo riconoscere.
Grazie, Signore, per questa ostinazione, per questo sparire, per questo ritrarti, che schiude un libero spazio per la mia libera decisione di amarti. Dio che ti nascondi, Dio che non sembri Dio, Dio degli stracci e delle piaghe, Dio dei pesi e delle infamie, io ti amo. Non so come dirtelo, ho paura di dirtelo, perché talvolta mi spavento e ritiro la parola; eppure sento che devo dirtelo: io ti amo.
In questa possibilità di amarti, che la tua povertà mi schiude, divento vero uomo. Amo gli stracci, le piaghe, i pesi di ogni fratello. Piango le infamie di tutto il mondo. Scopro di essere uomo, non di sembrarlo.
Il tuo Natale è il mio. Nella gioia di questo nascere, nello stupore di poterti amare, nel dono immenso di vivere insieme, io accetto, io voglio, io chiedo che anche per me, Signore, sia subito Pasqua.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché nessuno più manchi di rispetto e di onore al SS. Nome di Gesù bestemmiando il suo Dio e insultando il suo prossimo.
Don’t Forget! Foto storiche
1939: sciatori a Campo imperatore sul Gran Sasso – Abruzzo