Riflessione del giorno

lunedì 5 novembre ’18

By Patronato S. Vincenzo

November 04, 2018

 

nell’immagine ... come eravamo

 

 

Proverbio di Oggi

Chi t’accarezza più dell’usato, o t’inganna o ti ha già ingannato.

 

Preghiera del giorno

O Dio, creatore e Padre di tutti, donaci la luce del tuo Spirito, perché nessuno di noi ardisca usurpare la tua gloria, ma riconoscendo in ogni uomo la dignità dei tuoi figli, non solo a parole, ma con le opere, ci dimostriamo discepoli dell’unico Maestro che si è fatto uomo per amore, Gesù Cristo nostro Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo Amen.

 

Zaccaria ed Elisabetta, genitori di Giovanni Battista.

Elisabetta (nome che significa: Dio è mio giuramento) accoglie in casa sua Maria, piena di Spirito Santo, e saluta la Madre del Signore come la benedetta tra le donne. Zaccaria (nome che significa: memoria di Dio), suo marito e sacerdote della classe di Abia, pieno di spirito profetico, alla nascita del figlio, loda Dio redentore e predice il prossimo avvento di Cristo, che verrà dall’alto come sole che sorge.

 

La Parola di Dio del giorno (Lc 14,12-14)

In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

 

BREVE COMMENTO AL VANGELO (S. Vincenzo de’ Paoli)

È onorare Nostro Signore cercare di entrare nei suoi sentimenti, stimarli, fare quel che ha fatto lui ed eseguire ciò che lui ha ordinato. Ora, l’affetto più grande del suo cuore è stato la cura dei poveri, per guarirli, consolarli, soccorrerli e raccomandarli al soccorso altrui. Egli stesso ha voluto nascere povero, ricevere nella sua compagnia i poveri, servire i poveri, mettersi al posto dei poveri, fino a dire che il bene e il male che noi faremo a loro, lo riterrà fatto alla sua persona divina (Mt 25,40)

 

Riflessione Per Il Giorno (Asia News)

Non solo Asia Bibi è stata finalmente liberata dopo 8 anni di ingiusta detenzione, ma nelle 56 pagine della sentenza di assoluzione c’è un passaggio scioccante e rivoluzionario per il Pakistan. «Chi porta avanti un’accusa deve anche provarla. Un imputato è innocente fino a quando non è stata dimostrata la sua colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio. E nel caso di Asia Bibi le prove fornite dall’accusa sulla presunta blasfemia commessa hanno categoricamente fallito nel provare la sua colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio». La corte ha anche spiegato che «non spetta gli individui o alle folle decidere se un reato è stato commesso o meno, ma alla giustizia». Ma ecco la frase più sorprendente e inattesa: «La blasfemia è offesa grave ma anche insultare la religione dell’imputata e mischiare verità e falsità come fatto dall’accusa nel nome del profeta Maometto non è meno blasfemo». Ora la donna e la sua famiglia dovranno scappare dal Paese, anche perché i radicali islamici hanno manifestato contro la sentenza, mettendo a ferro e fuoco le strade. L’Italia è tra i Paesi che si sono offerti di ospitare Asia Bibi ma ha suggerito la necessità di proteggere anche i 3 coraggiosi giudici islamici che hanno emesso il verdetto: Saqib Nisar, Asif Saeed Khosa, Mazhar Alam Khan Miankhel.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché non cediamo mai all’ipocrisia e alla finzione e viviamo nella verità.