Riflessione del giorno

Lunedì 6 gennaio 2025

By Patronato S. Vincenzo

January 05, 2025

 

Tempo di Natale

Festività dell’Epifania di N.S. Gesù Cristo

 

Aforisma del profeta Isaia

“Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.”.

 

Preghiera colletta

O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Parola di Dio della Festa dell’Epifania Di N. S. Gesù Cristo

Isaia 60,1-6; Salmo 71; Efesini 3,2-3a.5-6; Matteo 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo.

Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.

Al vedere la stella, provarono gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per altra via fecero ritorno al loro paese.

 

Riflessione per la festa dell’epifania

In questa festività dell’Epifania, facciamo nostri i verbi che appartengono alla grammatica dei Magi: cercare, adorare, offrire. Sono anche i verbi della grammatica di ogni cristiano, anzi di ogni uomo di buona volontà.

Cercare. Si resta inguaribili cercatori di felicità finché non si è scoperto il tesoro vero, quello che non subisce impennate né registra inflazioni. Ha un solo nome: Dio, del quale anche noi abbiamo fatto il nostro “tutto”, con una irreversibile centratura del nostro cuore in quello di Gesù.  

Adorare. La nostra sete di cielo viene appagata solo da una Persona: Gesù crocifisso e risorto. La fede è questione di ginocchia, non solo di testa e di studio, avvicinandoci spesso a Dio nella preghiera. Per ognuno di noi è un programma che già cerchiamo ogni giorno di vivere: la preghiera personale e quella liturgica, l’Eucaristia in primis, dovrebbe permeare e ritmare la nostra giornata.

Offrire. I Magi che hanno offerto oro, incenso mirra che rivelano l’identità del Salvatore (cioè l’oro = il Re; l’incenso = Dio; la mirra = la morte e risurrezione del Signore), ci consegnano anche questo verbo con i suoi sinonimi buoni e felici: donare, regalare, condividere. Restare con le mani vuote, preferendo il Signore dei doni ai doni del Signore. Noi siamo invitati a offrire i frutti del nostro impegno e lavoro quotidiano, delle nostre relazioni, del bene fatto e ricevuto…di tutto insomma.

 

Intenzione di preghiera per la settimana

Preghiamo per le piccole comunità cristiane del medio Oriente che dimostrano una capacità di fedeltà e resistenza incredibili e in un ambiente spesso ostile danno la loro testimonianza.

 

Don’t Forget! Le più belle natività della storia dell’arte

JUAN BAUTISTA MAÍNO: ADORAZIONE DEI MAGI

1612-1614 – Olio su tela – 315 x 174 cm – Madrid, Museo del Prado

Il 14-2-1612 il pittore spagnolo JUAN BAUTISTA MAÍNO firmò a Toledo un contratto per realizzare la pala d’altare della chiesa di S. Pedro nella stessa città. Maíno si impegnò a dipingerla entro 8 mesi, ma i quadri furono completati solo nel dicembre 1614.

Tra queste due date infatti l’artista entrò a far parte dell’Ordine dopo la professione del 27-7-1613. “L’Adorazione dei Magi” è uno dei lavori più importanti e apprezzati del pittore e fa da contrappunto compositivo all'”Adorazione dei pastori” che fa parte della quadreria della complessa pala d’altare. Maíno concepisce la scena sulla base di un’attenta composizione, semplice per quanto riguarda la struttura spaziale e l’inserimento di figure ed elementi; ma ricca di affettività ed emozione, come traspare dagli atteggiamenti, i gesti e volti dei personaggi.

Questi sono i tre magi collocati su una linea verticale in senso ascendente; Maria con il Bambino fra le braccia e S. Giuseppe che dialoga con il Mago nero; un ragazzino nero che fa da servo al Re indicato dal dignitario alle sue spalle. La scena è stata ambientata tra le rovine dell’edificio più significativo di Roma, il Colosseo, icona dell’epoca imperiale che però appare invaso dalle piante, a significare che con la venuta di Gesù l’epoca pagana è alle spalle e il passato in rovina.

Si noti come Giuseppe indichi il bambino al Re africano; la Madonna lo presenti agli altri due magi e il bambino alzi la manina verso il cielo unendo le dita nel segno della benedizione. La stella cometa brilla in alto al centro della cupola irradiando la sua luce sulla scena.