nella fotografia un dettaglio dell’Annunciazione dipinta dal Beato Angelico
Proverbio del giorno
“Acido, dolce, amaro, pungente, tutti devono essere assaggiati. (Cina)”
Preghiera del giorno
O Padre, creatore dell’universo, che per redimere il genere umano hai deciso l’incarnazione del tuo Figlio da Maria SS. per opera dello Spirito Santo, dona alla Chiesa di custodire con fedeltà e testimoniare con una vita senza colpa il tuo Verbo, Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen!”
FESTA DELL’ANNUNCIAZIONE
questa festa inaugura l’evento in cui il figlio di Dio si fa carne per consumare il sacrificio redentivo in obbedienza al Padre e per essere il primo dei risorti. La Chiesa, come Maria, si associa all’obbedienza del Cristo, vivendo nella fede il significato pasquale della annunciazione. Maria è la figlia di Sion che, a coronamento della lunga attesa, accoglie con il suo ‘Fiat’ e concepisce per opera dello Spirito Santo il Salvatore. In lei Vergine e Madre il popolo della promessa diventa il nuovo Israele, Chiesa di Cristo. I nove mesi tra la concezione e la nascita del Salvatore spiegano la data odierna rispetto al 25 dicembre. Calcoli eruditi e considerazioni mistiche fissavano al 25 marzo anche l’evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua. (Mess. Rom.)
Parola di Dio del giorno (Lc 1,26-38)
L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe; la vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me ciò che hai detto». E l’angelo partì da lei.
Riflessione per il Giorno (Commento al Vangelo)
Ciò che colpisce, nell’Annunciazione, è che una “religione pura” esige un dialogo vivente e costante fra Dio e ogni uomo. Qui Dio ha pronunciato la sua ultima Parola a Maria, perché si compissero le parole che, nella storia di Israele, erano state dette ad Abramo, a Mosè e ai profeti. Essi avevano ascoltato e obbedito; lasciarono entrare nella loro vita la Parola di Dio, la fecero parlare nelle loro azioni e la resero feconda nel loro destino. I profeti sostituirono alle loro proprie idee la Parola di Dio; anche Maria lasciò che la Parola di Dio si sostituisse a quelle che erano le sue convinzioni religiose. Nell’Annunciazione si ha il tipo di dialogo che il Padre del nostro Signore Gesù Cristo vorrebbe avere con ciascuno di noi, perché l’Annunciazione ci pone di fronte a una grande verità: ognuno di noi ha avuto la sua annunciazione personale. Se esaminiamo la nostra vita passata, troveremo un’esperienza decisiva; forse non ebbe allora conseguenze immediate ma, ripensandoci, ci accorgiamo che è stata fondamentale. Era Dio che si annunciava a noi come si era annunciato a Maria. Basta riconoscerlo ora e recuperare il tempo perduto vivendo per Dio e per gli altri. “Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
Intenzione del giorno
Preghiamo per quelli a cui non è ancora stato annunziato il Vangelo, perché Dio invii i messaggeri della sua Parola a tutti loro