Riflessione del giorno

lunedì 9 marzo ’15

By Patronato S. Vincenzo

March 08, 2015

III.a Settimana di Quaresima

 

S. DOMENICO SAVIO

nacque il 2-04-1842, 2° di 10 fratelli. A 7 anni, tracciò il progetto di vita che sintetizzò in 4 propositi: “Mi confesserò e farò la Comunione sovente. Santificherò i giorni festivi. I miei amici saranno Gesù e Maria. La morte ma non peccati”. Nel 1854 incontrò Don Bosco che rimase sbalordito da quel ragazzino e lo prese sotto la sua protezione. Nel 1856 scoppiò il colera: 44 ragazzi si offrirono volontari, tra cui il Savio. Ammalatosi, fece ritorno in famiglia, dove il 9-3-1857 morì consolando la mamma: “Mamma non piangere, vado in Paradiso”. Canonizzato nel 1954, divenne il più giovane santo non martire. E’ patrono di pueri cantores, chierichetti e gestanti in ricordo del miracolo con cui salvò la vita di una sua sorellina che doveva nascere.

Parola di Dio  del giorno  (Luca 4,24-30)

In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: «In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;  ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.  C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».  All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno;  si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.  Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò..

Riflessione (Incipit romanzo: Doña Flor e i suoi due mariti di Jorge Amado)

Non perché avviene in un giorno disordinato di lamentazioni e tristezze, non per questo si deve permettere che la veglia funebre vada alla bell’e meglio. Se la padrona di casa, fra singhiozzi e svenimenti fuori di sé, immersa nel suo dolore, o giacente morta nella bara non potrà farlo, un parente o una persona amica si assumerà l’incarico di occuparsi della veglia, perché non si possono abbandonare, senza niente da bere né da mangiare, i poveretti, solidali per tutta la notte, a volte in inverno e col freddo. Acciocché una veglia funebre sia animata ed onori effettivamente il defunto che la presiede, rendendogli meno grave la prima confusa notte della sua morte, è necessario dedicarvi cure sollecite, occupandosi del morale e dell’appetito…

Preghiera del giorno (S. GIOVANNI CRISOSTOMO 1.A PARTE) 

So di non essere degno, né preparato, a farti entrare sotto il tetto della mia anima, poiché sono del tutto vuoto e in rovina, e tu non hai in me un luogo su cui posare il capo. Ma così come per causa nostra sei disceso dalle altezze e ti sei abbassato, scendi ora fino alla mia bassezza. Così come hai voluto essere deposto in una grotta e nella mangiatoia degli animali privi di ragione, entra nella mangiatoia della mia anima irragionevole e del mio corpo infangato. Come hai voluto mangiare con i peccatori, degnati di entrare nella casa della mia anima, lebbrosa e peccatrice. Amen

Intenzione del giorno

Preghiamo per tutti i ragazzi e ragazze che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima

Don’t forget! …Ricorda!

Jorge Leal Amado de Faria (1912 – 2001) è uno scrittore brasiliano. È l’interprete più popolare dell’universo brasiliano per felicità inventiva e attenzione verso la realtà sociale del suo paese. Dal 1946 fu in esilio per la sua militanza comunista. Tra le opere incentrate su personaggi femminili si possono ricordare Gabriela, Cravo e canela, Dona Flor e seus dois maridos, Teresa Batista cansada de guerra, caratterizzate da toni ironici e picareschi. I suoi libri, pubblicati in 52 paesi e tradotti in 48 lingue e dialetti, hanno venduto milioni di copie, contribuendo a risvegliare le coscienze ma anche a distendere e a divertire