Che il dopo Covid non sarà né facile né indolore, lo si percepisce anche nell’ambito del Patronato: da quando si sono allentate le rigorose misure dell’emergenza, si sono moltiplicati litigi e discussioni. Se si tiene conto del tizio che fotografa la gente in fila per i sacchetti della cena (“metto la foto su WhatsApp per denunciare chi non rispetta il distanziamento”), di quell’altro che insulta il vicino per la mascherina abbassata; o quello che si rifiuta di farsi misurare la temperatura in portineria (“Basta! E’ la decima volta oggi!”), di chi è insofferente ai richiami, per non parlare infine di chi dal balcone di casa spia il prossimo per avvertire la polizia di ogni infrazione…vien da pensare che dall’obbligo di stare al chiuso si siano liberati per primi i sentimenti meno nobili e che insieme alla legittima voglia di ricominciare, si nutra anche quella meno legittima di far pagare a qualcuno i disagi subiti. Sul cielo di Lombardia (“così bello quando è bello”) ripulito da smog e polveri sottili, si stanno addensando nubi che fanno presagire tempeste: gli studi legali sono allertati…ci sarà molto da fare per loro nei prossimi mesi. Non era questo il ricominciamento sognato nei giorni terribili della passione del nostro popolo…Ma in fondo è vero anche per la gente di oggi quello che ironicamente diceva di sé anni fa un vecchio prete: “Dopo gli Esercizi Spirituali, per ritornare a essere quello di prima, mi ci vogliono almeno una quindicina di giorni”.
– don Davide –