I venerdì di Quaresima dalle 18 alle 19,30 alcuni rappresentanti del gruppo Pacem in Terris di Bergamo hanno chiesto di potersi unire alla nostra Eucaristia quotidiana per poi fermarsi a pregare e riflettere sulla pace.
Il tutto dura poco più di un’ora e consiste in brevi, ma intense preghiere, in ampi spazi di silenzio, nella lettura di un brano di Vangelo e nella presentazione del profilo di un costruttore di pace: Lanza del Vasto, Thomas Merton, Maria di Campello, Martin Luther King ecc.
Nessuna parola in più di quelle necessarie (le guerre sono ridondanti, la pace è umile e silenziosa), niente toni aggressivi o accusatori, ma sguardi sereni, gesti pacati e canti poco più che sussurrati.
I partecipanti danno l’impressione di sapere che nel preciso istante in cui si prega e riflette sulla pace, non ci si debba preoccupare d’altro che di essere riconciliati nel proprio intimo per rimanere connessi a quanti amano la pace e per offrire la loro disponibilità a Dio che è alla ricerca di miti a cui affidare il governo del mondo.
Un tale commenta con scetticismo: «Le preghiere non bastano a fermare le guerre». Sarà, ma tengono vivo l’impegno a non farle iniziare e a farle finire quanto prima, nel caso iniziassero.