Riflessione del giorno

Martedì 1 marzo 2022

By patronatoADM

February 28, 2022

 

8. settimana Tempo Ordinario

 

Aforisma del giorno di Einstein

La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre.

 

Preghiera del giorno per la pace (Giovanni Paolo II)

Signore, sorgente della giustizia e principio della concordia, tu, nell’annuncio dell’Angelo a Maria hai recato agli uomini la buona notizia della riconciliazione tra il Cielo e la terra: apri il cuore degli uomini al dialogo e sostieni l’impegno degli operatori di pace, perché sul ricorso alle armi prevalga il negoziato, sull’incomprensione l’intesa, sull’offesa il perdono, sull’odio l’amore.

 

Santo del giorno

 

La Parola di Dio del giorno Marco 10,28-31

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

 

Riflessione del giorno – Frammenti di vita

Quando anni fa è stato accolto al Patronato, gli era stata assegnata un’ampia stanza in condivisione con altri tre: non ha mai cambiato abitazione, ma ora ci vive solo.

Dopo tre successivi dinieghi, aveva perso ogni possibilità di ottenere il permesso di soggiorno: due anni dopo, per una serie di fortunate coincidenze e per la sua abilità nel procurarsi gli appoggi necessari, l’ha ottenuto. Astuto e piacione quanto basta, sa come assecondare chi gli serve ed eliminare non solo i balordi e gli attaccabrighe, ma anche chi gli potrebbe far ombra.

Dopo anni di lavoro saltuari, ora ha due contratti par time e le preoccupazioni economiche del passato sono alle spalle. Però sa amministrare i suoi soldi e fare bene i suoi affari e la sua famiglia lontana non ha più preoccupazioni di sorta. All’interno della comunità non ha mai fatto parlar male di sé. Non ha nemici, perché sa stare al suo posto, ma non ha neppure amici, perché fa stare gli altri al loro.

Deciso, metodico, determinato e spregiudicato quando occorre: uno così potrebbe anche essere una risorsa per una piccola comunità come la nostra. Ma se un altro con queste qualità diventa presidente di una superpotenza mondiale, potrebbe anche venirgli in mente di invadere l’Ucraina, ad esempio…

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Preghiamo perché cessino le aggressioni e le guerre e ci sia pace in Ucraina e in tutto il mondo.

 

Don’t forget! I 1.000 quadri più belli del mondo

PERE BORREL DEL CASO: SFUGGENDO ALLA CRITICA

1874 – olio su tela – 75,7 x 61 cm – sede della Banca di Spagna

Il pittore, illustratore e incisore spagnolo PERE BORRELL DEL CASO (1835–1910) è conosciuto più che altro per il suo dipinto Escapando de la crítica (Sfuggendo alla critica) che oggi presentiamo. Il dipinto è uno magnifico esempio di pittura d’illusione o “trompe-l’oeil” realizzato nel 1874.

Il trompe-l’œil (in francese = “inganna l’occhio”) è un genere pittorico che, attraverso espedienti, induce nell’osservatore l’illusione di guardare oggetti reali e tridimensionali, in realtà dipinti su una superficie bidimensionale. Questo noto trompe-l’œil rappresenta un evidente atto di ribellione da parte di un ragazzo, ribellione sottolineata anche dalla camicia aperta sulla spalla.

L’immagine di per sé lascia libero l’osservatore di interpretare il quadro: lo sfondo nero e privo di punti di riferimento, non offre infatti indicazioni. È il titolo a suggerirci quale sia il significato. Il giovane che tenta, riuscendoci, di fuggire dalla cornice, rappresenta il desiderio del pittore di staccarsi dai canoni della tradizione artistica e dai suoi critici veri o presunti.

Lo sguardo del ragazzo è atterrito, sgomento, nell’osservare i giudizi autoreferenziali della critica d’arte, letteraria, filologica, fatta a volte da ottuse persone. Cercando di scavalcare la cornice, il giovane tenta un coraggioso balzo nel vuoto per sfuggire dalle costrizioni del conformismo critico. Il pittore spagnolo costruisce una scena tridimensionale creando la profondità grazie alla testa, alle mani e al piede del ragazzo che “bucano” la tela, andando oltre il semplice dipinto.

Pare evidente che nella fuga raffigurata nel dipinto ci sia una sorta di personale ribellione e in fondo l’immagine del ragazzo va al di là della semplice metafora: il ragazzo è la raffigurazione di sé stesso, in quello che si potrebbe definire un autoritratto e proclama la libertà dell’arte autentica che non sopporta di essere costretta entro limiti e convenzioni.