Riflessione del giorno

martedì 10 gennaio ’17

By Patronato S. Vincenzo

January 09, 2017

 

Iniziamo la Giornata Pregando

Padre d’immensa gloria, tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli: concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del suo battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace. Egli è Dio, e vive e regna con te …

 

GREGORIO DI NISSA. (335-395)

A Nissa in Cappadocia, nell’odierna Turchia, Gregorio, vescovo, fratello di S. Basilio Magno illustre per vita e per dottrina, a motivo della retta fede da lui professata fu scacciato dalla città dall’imperatore ariano Valente. Oggi si ricorda anche S. Aldo eremita.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Mc 1,21b-28)

In quel tempo, nella città di Cafarnao Gesù, entrato proprio di sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell’uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea. 

 

Riflessione Per Il Giorno (dal Blog di Giovanni Fighera)

In un mondo in cui sembrano dominare l’homo oeconomicus, che pensa a soddisfare i suoi bisogni e i piaceri, e l’homo technologicus, che provvede a fare e a realizzare sempre meglio, Il poeta Giacomo Leopardi riporta in primo piano l’unico uomo che sia veramente tale, quell’homo religiosus con le sue domande sulla vita e il destino, che permangono oggi come un tempo con tutta la loro urgenza di risposta e che riecheggiano con potenza nei versi del Canto notturno quando il poeta si rivolge alla Luna: «Ove tende/ Questo vagar mio breve / Il tuo corso immortale? Che fa l’aria infinita, e quel profondo / Infinito sereno? E io che sono?». Leopardi chiarisce il vero e originario desiderio dell’uomo (di felicità, di amore e di bellezza) e ci parla di un cuore che è capacità di Infinito, proprio come se fosse un contenitore che non può mai essere colmato da beni terreni finiti. Ciò che occorre davvero al lettore di Leopardi è un cuore aperto e che domandi la vita. Solo un cuore che palpiti e che percepisca l’abisso di vita che provava Leopardi può cogliere il vero valore della sua opera. Leopardi, come pochi altri, riesce a ricordarci la vera statura dell’uomo e la grandezza del suo desiderio.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché non ci stanchiamo mai di interrogarci sulle realtà fondamentali della vita.