Riflessione del giorno

Martedì 10 gennaio 2023

By patronatoADM

January 09, 2023

 

1 settimana tempo ordinario  

 

Aforisma del giorno di N. Gòmez Dàvila

Chi denuncia i limiti intellettuali dei politici dimentica che tali limiti sono la causa dei loro successi.

 

Preghiera del giorno

Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati miei, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dio Padre. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio Marco 1,21-28

Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.

Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».

E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

 

Riflessione del giorno – Frammenti di vita

Questo frammento di vita è avvenuto in un paese delle nostre valli bergamasche ed ha avuto il suo epilogo nello scorso dicembre. E del Natale conserva tutto l’incanto e la freschezza. Dal matrimonio erano nati due bambini e nulla faceva presagire che dopo dieci anni di tranquilla normalità, un giorno senza dare spiegazioni, il marito prendesse la decisione di allontanarsi da casa per andare a vivere in una baita nei boschi.

Lei continuò a tirar su due figli da sola senza recriminare nulla, lavorando il doppio senza mai smettere di dare una mano a familiari e paesani…Finché dopo 15 anni, il marito si rifece vivo: “Mi riprendi in casa?”. Lei gli aprì la porta senza nessuna recriminazione o condizione. L’anno seguente la donna iniziò a star male e la diagnosi del medico fu: “Mi dispiace dirvi che vostra mamma avrà non più di 5 anni di vita”.

Da quel giorno il marito si fece carico di lei giorno e notte, seguendo un rigoroso protocollo di cura per i successivi 15 anni, triplicando così l’attesa di vita che gli specialisti le avevano diagnosticato. E se fu costretto a interrompere l’impegno fu perché l’uomo morì prima di lei che lo seguì di lì a pochi mesi, ricomponendo per sempre la loro straordinaria vicenda di coraggio, di perdono e di amore.       

      

Intenzione di preghiera per il giorno

Per le persone che si sono raccomandate alle nostre preghiere, perché Dio le soccorra ed aiuti.

 

Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

Il VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA (Der Wanderer über dem Nebelmeer) è il dipinto più famoso di CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774-1840) e a ragione è considerato il manifesto della pittura romantica e oggi, inoltre, è diventato un’icona che rappresenta il piacere del viaggiare.

CASPAR DAVID FRIEDRICH: 

VIANDANTE DAVANTI AL MARE DI NEBBIA

1818 circa, olio su tela 95 x 75 cm. Amburgo Kunsthalle

In questo quadro Friedrich è riuscito a sintetizzare i principi del movimento intellettuale romantico che l’artista unisce in un contesto efficace e comunicativo. Uno dei temi del romanticismo è infatti quello del viaggiatore, del senza patria: il viandante è bello e sventurato, un nuovo eroe che è arreso al mondo e al suo destino e si avventura verso un futuro rischioso perché ignoto.

Questo profilo psicologico, dal romanticismo in avanti, sarà adottato per caratterizzare molti protagonisti della narrativa occidentale. A capire il senso di questo dipinto ci aiuta lo stesso artista che scrisse: “il pittore non dovrebbe dipingere solo ciò che ha davanti, ma anche ciò che vede dentro di sé. Se dentro non vede niente, dovrebbe anche smettere di dipingere ciò che ha davanti”.

In questo dipinto, un mare immaginario, fatto non di acqua, ma di nubi e di nebbia, si infrange contro l’elegante figura solitaria. Questo modo di ritrarre in protagonista è detto Rückenfigur o “figura vista da dietro”: è un espediente compositivo nella pittura, nella grafica, nella fotografia e nel cinema, associato soprattutto alla pittura romantica tedesca.

Consiste in una figura in primo piano, di spalle, assorta nella contemplazione di ciò che ha davanti; lo spettatore è indotto a immedesimarsi in essa, entrando così nella dimensione emotiva e spirituale del quadro. «Il rapporto col paesaggio in lui si colora di un elemento insolito: la partecipazione commossa del soggetto, il senso dell’infinito e del mistero, che conduce con sé simboli, evocazioni, allegorie. Sovente è la natura stessa a fare da protagonista, sia per l’assenza dell’uomo, sia perché anche quando è presente esso si fonde con la natura in un tutt’uno che celebra l’assoluto».

(Marco Bona Castellotti).