Riflessione del giorno

martedì 12 giugno ’18

By Patronato S. Vincenzo

June 11, 2018

 

nell’immagine Sacra allegoria  1490-1500. Olio su tavola 73×119 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi di Giovanni Bellini

 

Proverbio del giorno

«Il mondo lusinga l’elefante e se ne infischia della formica (India)»

 

Iniziamo la giornata pregando

Mio Dio, vieni e trasfigura questo giorno che comincia. Il mondo sia pieno della tua gloria e della tua dolce pace, per l’azione dello Spirito consolatore. Nessun uomo creato a tua somiglianza, rimanga estraneo al nuovo giorno, incredulo di fronte a tante promesse. O tu che parli agli uomini, risplendi, “brilla nelle nostre tenebre”.

 

Maria Candida dell’Eucaristia

Nata nel 1884 a Catanzaro, Maria visse a Palermo e a 14 anni iniziò la sua venerazione per l’Eucaristia. Rimase in famiglia per vent’anni, divenendone il sostegno. A 35 anni entrò fra le Carmelitane scalze scelta maturato dopo la lettura della “Storia di un’anima” di Teresa di Lisieux. Il distacco dalla famiglia fu straziante; i fratelli non andarono neppure a salutarla. Fu priora del monastero dal 1924 al 1947. Morì il 12 giugno del 1949.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 5,13-16)

Gesù disse ai discepoli: ” Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.”

 

BREVE COMMENTO AL VANGELO

Il Signore ha detto agli apostoli: “Voi siete la luce del mondo”. Li chiama “sale”, poiché ci insegnano la sapienza di Dio, e “luce”, poiché tolgono dai nostri cuori l’accecamento e le tenebre della nostra incredulità. E’ dunque a giusto titolo che gli apostoli ricevono il nome di luce: essi annunciano nell’oscurità del mondo la chiarezza del cielo e lo splendore dell’eternità.

 

Riflessione Per Il Giorno (Card. Ravasi Mattutino)

Nella marcia terrificante dei 4 cavalieri dell’Apocalisse, il terzo cavalca un destriero nero e regge in mano una bilancia con la quale pesa con parsimonia e a prezzi elevati le derrate alimentari: è il simbolo della fame, che anche noi talora definiamo come “nera”, e delle carestie che imperversano sul nostro pianeta (6,5-6). Una tragedia che umilia non solo il corpo riducendolo a una larva, ma anche l’anima che riesce appena a emettere il desiderio istintuale di sopravvivenza. È ciò che ricorda lo scrittore svizzero tedesco Max Frisch (1911-1991), particolarmente sensibile ai temi sociali e all’egoismo della società capitalistica. Passeggiando per le vie di qualsiasi città o paese, ci si imbatte in un tripudio consumistico, divenuto ormai la sigla del nostro mondo. Scherzando, lo scrittore inglese Chesterton confessò: «Ieri in metropolitana ho avuto il piacere di offrire il mio posto a tre signore!». Sì, per noi l’incubo è l’obesità e l’impulso dominante ora è l’acquisto, anticamera dello spreco. Per questo, è importante seguire il cavallo nero per non farci dimenticare coloro il cui incubo è la fame, il cui comandamento è sopravvivere e l’impulso è il rovistare nella spazzatura del nostro sperpero. Scriveva S. Paolo: «Cristo, da ricco che era, si fece povero, perché voi diventaste ricchi della sua povertà» (2 Corinzi 8,9).

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché in tutti i paesi del mondo si rinunci allo sfruttamento dei minori