Riflessione del giorno

martedì 13 ottobre ’15

By Patronato S. Vincenzo

October 12, 2015

 

 

Preghiera del giorno    (Preghiera Liturgica)

Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio… . Amen.

TEÓFILO, VESCOVO DI ANTIOCHIA

uomo di grande cultura, fu il sesto Vescovo della chiesa antiochena dopo S. Pietro e scrisse un’opera contro l’eretico Marcione per difendere la retta via

La Parola di Dio del giorno (Lc 11,37-41)

Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo invitò Gesù a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Piuttosto date in elemosina quel che c’è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo”.

Riflessione Per Il Giorno (Mons. Ravasi)

Non potrai mai consumare al di là del tuo appetito. Metà del tuo pane appartiene a un’altra persona e dovresti conservarne un pezzo per l’ospite inatteso. Il suggerimento di Kahlil Gibran (1883-1931) poeta libanese, popolare per il suo libro “Il profeta”, ci ripete l’antica lezione della carità fraterna, a partire dalla voce dei profeti i quali ricordavano che il vero culto rivolto a Dio deve consistere innanzitutto nel «dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, i senzatetto, e vestire uno che vedi nudo» (Isaia 58,7). È quella che gli Atti degli Apostoli chiamano la koinonía, cioè la comunione che non è solo quella del corpo e sangue di Cristo nella liturgia, ma è anche la comunanza dei beni coi bisognosi, tant’è vero che agápe, in greco «amore», indicava anche quel banchetto fraterno durante il quale eucaristia e solidarietà s’intrecciavano tra loro. Più “laicamente” ripensiamo alle parole di Nicolas de Chamfort (XVIII sec): «La società si divide in due classi: quelli che hanno più cibo che appetito e quelli che hanno più appetito che cibo». Non per nulla per i primi il problema è la dieta, mentre per gli altri è la fame.

Intenzione del giorno

Preghiamo perché sappiamo condividere i nostri beni con il prossimo bisognoso

Don’t forget! …Ricorda! (da BERGAMOPOST)

Sappiamo che Bergamo è sorta su diverse alture per motivi strategici e per la presenza di sorgenti d’acqua naturali e copiose, che nei secoli hanno attirato diverse popolazioni. Il sistema collinare articola la città da occidente a oriente, fin verso l’imbocco delle valli, ed è leggibile ad occhio nudo: le cime sono dolci e scemano in morbidi avvallamenti. Le maggiori sommità cittadine sono il Monte Bastia e San Vigilio, uniti a quello che noi oggi chiamiamo Colle Aperto, grazie ai percorsi degli antichi acquedotti romani (Sudorno e Vasi): dal terrazzone posto sopra il Prato Baglioni, tra le vie Beltrami e Boccola, la vista spazia fino a raggiungere in lontananza l’imbocco delle valli Brembana e Seriana. Le vallette della città di Bergamo sono VALVERDE, VALLE delle NOCHE (sotto il baluardo delle mura di via S. Lorenzo) VALLE AVOGADRI (sotto il baluardo della Fara) VALLE S.AGOSTINO, VALTESSE, VALMARINA e VALLE d’ASTINO.