Iniziamo la giornata Pregando – Preghiera africana
O Dio che mi hai fatto passare la notte in pace, fammi passare in pace anche il giorno! Ovunque io cammini sul sentiero che tu hai costruito per me, in pace, Dio, dirigi i miei passi! Nel parlare allontanami dalla calunnia, nella carestia, allontanami dal brontolio, nell’abbondanza allontanami dalla prepotenza. Passo il giorno ad invocare Te, Signore che non hai Signori. O Dio, che mi hai fatto passare il giorno in pace, fammi passare in pace anche la notte. Signore che non hai signori, all’infuori di te non c’è forza tu solo non puoi subire violenza, sotto la tua mano ho passato il giorno, sotto la tua mano sto per passare la notte. Mia madre sei tu, mio padre sei tu.
La Parola di Dio del giorno
Allora Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra”. Mt 11,20-24
Riflessione Per Il Giorno
Si parla spesso delle conversioni dal cristianesimo all’Islam, ma pochi sanno che è in atto anche il fenomeno contrario: un giornale attendibile pubblicava di recente: «Si fanno cristiani 667 islamici all’ora, 16mila al giorno, 6 milioni all’anno. Sono numeri enormi». Se i fatti sono questi parlare di una presunta invasione islamica dell’Europa, può essere meno preoccupante. Non è facile fare stime precise, visto i pericoli cui va incontro chi abbandona la fede islamica, ma le notizie disponibili lasciano intuire un fenomeno rilevante, forse persino in grado di modificare il futuro del mondo. “Secondo il London Times, il 15% circa dei musulmani residenti in Europa hanno lasciato l’islam. In Gran Bretagna sono attorno alle 200mila unità e in Francia ogni anno 15mila islamici diventano cristiani: più o meno 10mila cattolici e il resto protestanti“. Il numero dei musulmani in Africa è diminuito notevolmente rispetto al secolo scorso, mentre i cattolici sono aumentati da un milione del 1902 a circa 330 milioni.
Santo del giorno – Camillo de Lellis
Di nobile famiglia, nato nel 1550, Camillo fu soldato di ventura. Persi gli averi al gioco, entrò nell’Ordine dei Cappuccini: per curare una piaga tornò a Roma, dove si dedicò ai malati. Si consacrò a Cristo, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto prete, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». L’ordine dei Camilliani si distinse per la carità misericordiosa e per l’abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose le basi per la figura moderna dell’infermiere e del cappellano. Morì a Roma il 14 luglio 1614
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti gli infermieri, i medici e gli addetti al servizio dei malati
84° quadro della serie: i 1.000 quadri più belli del mondo
Il trittico fu dipinto a Bruges dal celebre pittore fiammingo HUGO VAN DER GOES (1440-1482) su commissione del fiorentino Tommaso Portinari banchiere a capo della filiale del Banco mediceo nella città delle Fiandre. Portato per nave a Pisa, il trittico risalì l’Arno su barche fino a Firenze e fu trasportato alla chiesa di S. Egidio nell’Ospedale di S. Maria Nuova, di antico patronato dei Portinari. Esso è databile intorno al 1475 in base all’età dei figli di Tommaso raffigurati nei pannelli laterali: in quello di destra Margherita nata nel 1471 è ritratta con la madre Maria e le sante Maria Maddalena e Margherita d’Antiochia; Antonio, nato nel 1472, e Pigello, nato nel 1474, sono raffigurati col padre e i santi Antonio abate e Tommaso nel pannello di sinistra. Nella tavola centrale sullo sfondo si nota una campagna spoglia con alberi scheletriti, luce invernale e villaggi in stile nordico. Presso la natività, il palazzo del re Davide (si riconosce per l’arpa sul timpano della porta) è deserto e cadente: le finestre senza vetri danno la sensazione dell’abbandono. Sulla strada gente che si incontra e si scambia informazioni. Giuseppe inginocchiato e con le mani giunte, calza un solo zoccolo per indicare che il luogo è sacro e a Gesù non si è degni neppure di sciogliere i sandali.
Dietro la colonna il bue e l’asino. Tra i due gruppi di angeli in primo piano si notano vari simboli: il covone di grano (Gesù pane eucaristico – Betlemme = casa del pane), due vasi di fiori: in quello di ceramica il giglio rosso = sangue; iris bianchi = purezza; iris viola = dolore e penitenza. Nel vaso di cristallo l’aquilegia ricorda i 7 dolori di Maria e i tre garofani rossi la Trinità. Il bimbo Gesù è poggiato per terra: la sua nudità = il nuovo Adamo e la sua povertà = l’incarnazione. La Madre in elegante abito blu contempla il Figlio attorno al quale si inginocchiano i 2 angeli in abito celeste e lo stupendo gruppo dei pastori che fece sensazione e produsse tanti imitatori in ambito fiorentino: si ritraggono le fasi successive dell’annuncio, la corsa, la curiosità e l’adorazione. Infine 5 angeli in abiti liturgici celebrano le lodi del neonato. Un quadro meraviglioso, ricco di realismo, energia, immediatezza e brillantezza, un capolavoro assoluto!