Riflessione del giorno

martedì 14 settembre ’21

By patronatoADM

September 13, 2021

 

24 Settimana del tempo ordinario

Festa dell’esaltazione della santa croce

 

Aforisma del giorno (N. Machiavelli)

Gli uomini eccellenti mantengono nella fortuna lo stesso animo e la stessa dignità; i deboli invece s’inebriano nella buona fortuna, attribuendo il bene che è loro capitato alle virtù che non conobbero mai: ciò fa sì che diventino insopportabili e odiosi a tutti coloro che hanno intorno.

 

Preghiera (S. Teresa di Gesù)

Tu lo sai bene, o Signore. Se io ti amo, non ti amo per il Cielo che mi hai promesso. Se temo di offenderti, non è per l’inferno che mi minaccia.

Quel che mi attira a te, o Signore, sei tu stesso, tu solo: è di vederti, o mio Signore Gesù, inchiodato sulla croce, col corpo coperto di piaghe, in preda alle angosce della morte.

E il tuo amore si è talmente impadronito del mio cuore che anche se il Paradiso non esistesse, ti amerei lo stesso; se non esistesse l’inferno ti temerei ugualmente.

Tu nulla hai da promettermi, nulla da darmi per provocare il mio amore, perché anche non sperando affatto quel che spero, ti amerei come ti amo.

 

Santo del giorno

 

La Parola di Dio del giorno

Numeri 21,4-9 – Salmo 77 – Filippesi 2,6-11 – Giovanni 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

 

Riflessione del giorno

La Chiesa cattolica, molte Chiese protestanti e la Chiesa ortodossa celebrano questa festa il 14-9, anniversario del ritrovamento della vera Croce da parte di sant’Elena (14 settembre 320), madre dell’imperatore Costantino, e della consacrazione della Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme (335).

Secondo la tradizione, Sant’Elena avrebbe portato una parte della Croce a Roma, in quella che diventerà la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, e una parte rimase a Gerusalemme.

Bottino dei persiani nel 614, fu poi riportata trionfalmente nella Città Santa. In realtà la festa odierna altro non è che la presentazione di “Cristo crocifisso”.

Il cristiano, accettando questa verità, “è crocifisso con Cristo”, cioè deve portare quotidianamente la propria croce, sopportando ingiurie e sofferenze, come Cristo fu costretto a esporsi agli insulti della gente sulla via che conduceva al Calvario.

Le sofferenze che riproducono nel corpo mistico della Chiesa lo stato di morte di Cristo, sono un contributo alla redenzione degli uomini, e assicurano la partecipazione alla gloria del Risorto.

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Preghiamo per i perseguitati a causa della fede e della giustizia: dalla croce di Cristo attingano la certezza della vittoria dell’amore sull’odio e del bene sul male.

 

Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

Il pittore ritrattista francese Joseph Ducreux, nato nel 1735, riuscì nella sua opera a catturare sia l’immagine dell’aristocrazia austriaca sia quella dei giacobini francesi: dipinse infatti la regina Maria Antonietta e in seguito i responsabili della sua esecuzione, Robespierre e Saint Just.

Nel 1769 fu chiamato a Vienna dove dipinse la nobiltà della città e acquistò buona fama, tanto da diventare membro dell’Accademia di Vienna.

Ma si ritirò a Londra allo scoppio della Rivoluzione Francese, dove però non ebbe successo. Nel 1793 si trasferì in un appartamento del Louvre a Parigi e dipinse alcune tra le più note personalità della rivoluzione francese.

Questo originale autoritratto proviene dal periodo viennese e forse è un’espressione ironica e volutamente provocatoria del disagio e della noia della vecchia aristocrazia in un tempo che stava volgendo al termine…

La postura del personaggio fa pensare a un arco teso, anche le braccia allungate assumono l’atteggiamento di chi sta tirando con l’arco.

L’espressione del personaggio è tesa, gli occhi sono più aggressivi che stanchi, la bocca è spalancata non si sa bene se in uno sbadiglio o in un grido.

Lo stato d’animo è ancor più sottolineato dalla giacca rossa. Ma lo sfondo grigio chiaro fa pensare piuttosto che si tratti di uno sbadiglio carico di malinconia e stanchezza.

Il pittore rappresenta se stesso come un individualista annoiato ma potente che è in grado di padroneggiare la sua arte e poco importa in quale contesto. Si tratta di un aristocratico o di un rivoluzionario? Forse le due cose insieme…