11. Settimana Tempo Ordinario
Proverbio del giorno
La speranza è il patrimonio dei bisognosi.
Preghiera del giorno – L. Jerphagnon Preghiera contro la disperazione
Signore, resisterò alla disperazione che viene, e non fuggirò. Voglio restare in mezzo a questo mondo, così com’è, a questo mondo ove si lotta.
Voglio restare al mio posto. Non sono gran che, certo. Che cosa può, in mezzo a tutto questo caos, la piccola luce di una coscienza, debole chiarore che la notte assorbirà?
E tuttavia, mio Dio, devo adempiere quello per cui sono stato creato. Devo rendere testimonianza, e dire, e mostrare agli uomini che esiste qualcosa di diverso dal buio, di diverso dalle urla di paura, di diverso da questi discorsi incendiari, dalle invasioni. Amen.
La Parola di Dio del giorno – Matteo 5,43-48
Gesù disse ai discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico.
Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Riflessione del giorno (Gilbert Keith Chesterton)
Per quanto riguarda la transustanziazione (ossia la consacrazione del pane e vino eucaristico in corpo e sangue di Cristo), vorrei gentilmente suggerire che, per la maggior parte degli estranei comuni con un po’ di buon senso, ci sarebbe una notevole differenza pratica tra Jahvè che pervade l’universo e Gesù Cristo che entra nella stanza.
In risposta alla domanda su come Cristo risolverebbe i problemi moderni se fosse sulla terra oggi, devo rispondere chiaramente; e per quelli della mia fede c’è solo una risposta.
Cristo è sulla terra oggi; vivo su mille altari; e risolve i problemi della gente esattamente come fece quando era sulla terra nel senso più ordinario.
Cioè, risolve i problemi del numero limitato di persone che scelgono di loro spontanea volontà di ascoltarlo.
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per i genitori che hanno ucciso i figli e i figli che hanno ucciso i genitori: perché Dio abbia pietà di vittime e carnefici e il loro sacrificio serva a scongiurare tali orrori in futuro.
Don’t Forget! “1000 quadri più belli del mondo”
MAHESA di CHAMBA: VARAHA VARĀHA
1750-1775 – acquarello su carta – 16 x24 cm – Rietberg Museum – Zurigo CH
Attivo alla corte di Chamba nell’Himachal Pradesh (regione alle pendici dell’Himalaya all’estremo nord dell’India) tra il 1730 e il 1770, il pittore Mahesa è famoso soprattutto per le illustrazioni delle storie contenute nei poemi religiosi “Dasavatara” e “Bhairava”.
A quel tempo la regione di Chamba era governata dalla dinastia Rajput ed era diventata rifugio di quegli artisti che volevano sottrarsi all’influenza del regno Mughul che governava gran parte del sud-continente indiano. Il poema “Dasavatara” narra la storia di quando il demone Hiranyāksa rapì Prthivī la dea Terra per trascinarla sotto le acque cosmiche: allora Visnù prese forma in un immenso cinghiale e, tuffatosi nel mare primigenio, sconfisse il demone liberando la dea Terra.
La divinità Visnù è rappresentata come Varaha ossia l’uomo cinghiale, con una corona di gemme preziose sul capo, una fascia gialla a coprire i lombi e nelle quattro mani i simboli tradizionali della divinità: una conchiglia; un disco, il fiore del loro e una mazza con cui colpisce il demone nella laguna fiorita, mentre sullo sfondo si nota l’isola con il tempio e gli animali sacri: la mucca e il pavone.