XXXIII Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Ildegarda di Bingen
“Osservati: tu hai in te il cielo e la terra.”
Preghiera del giorno Salmo 118 (10.a parte)
Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola. Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti. Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola. Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti. Mi hanno calunniato gli insolenti, ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti. Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge. Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti. La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d’oro e d’argento. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Luca 19,1-10
Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Riflessione del giorno – Frammenti di vita
Sabato 12-11-2022, vigilia della giornata mondiale dei poveri: una signora che ogni giorno alle 16,00 tornando a casa dal lavoro percorre via Gavazzeni e si imbatte nella fila che occupa il marciapiede del Patronato in attesa di ricevere il sacchetto con la cena, commenta: “Credo che siano più o meno un centinaio di cui una trentina sono giovani donne coi loro bimbi”. “Crede bene” rispondo “a causa del Covid non possiamo farli entrare, ma li aiutiamo meglio che possiamo…”.
E lei: “Siccome domani è la giornata dei poveri, vorrei dare il mio piccolo contributo per loro e soprattutto per le mamme e i loro bimbi”. Porge due buste: in una ci sono 100 banconote da 5 euro “che -dice- darete agli uomini”. Nella seconda ci sono 25 banconote da 20 euro: “le dia alle mamme -ucraine immagino- come piccolo segno di solidarietà” e scompare. Poco dopo si forma la fila abituale e alle 16,00 viene aperto il cancello: le ucraine sono fatte entrare e l’incaricato insieme al sacchetto dà loro 20 euro.
Gli altri (per lo più stranieri, ma c’è anche qualche italiano) ricevono 5 euro “per la ricarica”. Né loro né noi sappiamo di chi sia il piccolo dono e nessuno di quelli che l’hanno ricevuto sa che domani è la giornata del povero. Ma è giusto, anzi è meglio così. Tutti però stasera erano contenti e hanno ringraziato.
Intenzione di Preghiera per il giorno
Preghiamo perché Dio benedica tutte le persone che oggi incontreremo.
Don’t Forget!
1000 quadri più belli del mondo
EUGENE DELACROIX: LA MORTE DI SARDANAPALO
1827 – olio su tela – 392 x 496 cm – Louvre – Parigi (Francia)
Spesso considerato il maggiore dei romantici francesi, Delacroix (1798-1863) fu un pittore del suo tempo nel senso pieno del termine. Come l’amico Géricault anche lui mantenne gli elementi classici appresi nel tirocinio come pittore, ma dimostrò un’energia audace, un uso ricco e individualistico del colore e un amore per l’esotico che lo resero un pioniere nel suo campo.
L’enorme tela di questo dipinto irrompe sulla sensibilità dello spettatore con il suo movimento sfrenato e con un’orgia di esotismo indulgente. Sardanapalo era il decadente governante assiro di una leggenda, il quale in reazione a una sconfitta militare, fece erigere un enorme pira (falò) su cui bruciò sé stesso insieme a tutti i tesori del suo palazzo, alle sue amanti e ai suoi schiavi.
Delacroix amava questi drammoni byroniani e in questo caso evita qualsiasi tentativo di ricreare un minimo di prospettiva realistica e di coerenza compositiva. I corpi e gli oggetti riempiono la scena in un ambiente soffocato dell’intensità dei colori e dall’ombra calda e dilagante.
C’è un’esplorazione della violenza da una parte e una esibizione della sensualità, che insieme all’energia frenetica della scena e all’uso audace del colore, hanno molto colpito e inevitabilmente influenzato gli artisti successivi.