29 Settimana del tempo ordinario
Aforisma del giorno – Nicolàs Gòmez Dàvila
“L’uomo moderno non ama, si rifugia nell’amore; non spera, si rifugia nella speranza; non crede, si rifugia in un dogma.”
Preghiera del giorno – Dag Hammarskjold
Signore, fa’ che non disperi mai, perché in Te è ogni forza e bontà. Nella tua mano, Signore ogni ora ha senso e grazia, elevatezza, pace e consistenza.
Dammi puri sensi per vederti, dammi umili sensi per udirti, dammi sensi d’amore per servirti; dammi sensi di fede perché dimori saldo in Te.
Signore, Tu che sei al di sopra di noi, Tu che sei anche in noi, fa’ che ognuno ti veda anche in me. Amen.
Santo del giorno
La parola di dio – Luca 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Riflessione per il giorno – Frammenti di vita
Di passaggio a Bergamo, la coppia ha fatto tappa anche al Patronato “dove –ricorda commosso il marito- ho trascorso gli anni della mia fanciullezza”.
I luoghi sono ancora quelli di tanti anni fa e i due vogliono vedere tutto, alternando ai ricordi nostalgici del passato, la curiosità per il presente. Il marito che è stato in Africa per lavoro, è stupito della presenza di tanti neri e vorrebbe fare due parole con loro.
Perciò gli presento un giovane: “Lui è S. Da qualche anno è qui da noi e ora sta frequentando un corso di operatore socio sanitario per i nostri ospiti bisognosi di assistenza e per facilitarlo nella ricerca di un lavoro”.
I due parlano tra loro in inglese e al momento del congedo, la moglie si rivolge al giovane in tono scherzoso: “Sono contenta che mio marito ti abbia conosciuto perché un domani chissà, potrebbe aver bisogno di te”.
L’altro non coglie l’ironia e, forte della fiducia incassata, azzarda una diagnosi non richiesta: “Credo che quello di suo marito sia un caso di demenza: io sto studiando e i sintomi sono proprio quelli”.
Mi sento sprofondare per l’imbarazzo e cerco di rassicurarli: “Non fateci caso, parla così a tutti quelli di una certa età, me compreso e dei termini che usa credo non sappia bene il significato”.
Ma rimane il fatto che la partenza della coppia è stata molto più sbrigativa e molto meno cordiale del suo arrivo.
Intenzione di preghiera per il giorno
Per chi ha perso la vita sul luogo di lavoro e perché siano garantite migliori condizioni ai lavoratori.
Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo
ANONIMO: VISNU’ VISVARUPA RAPPRESENTATO COME IL MONDO INTERO
1800-‘05 – acquarello opaco su carta – 32 x 22 cm Victoria & Albert Museum Londra
Insieme a SHIVA (=distruttore) e a BRAMA (=Creatore) VISNÙ è una delle tre principali divinità della religione indù. Adorato come il protettore e custode del mondo e come restauratore dell’ordine morale, Visnù è noto per le numerose reincarnazioni in animali e profeti di cui Krishna è il più noto.
La manifestazione di Visnù in questo dipinto è nota come Visvarupa qui rappresentato secondo le storie del testo sacro Bhagavad Gita.
Il quadro (probabilmente eseguito a Jaipur, Rajasthan, per il diletto di un nobile del luogo) rappresenta la divinità con le 4 braccia, segno della sua capacità si svolgere più funzioni contemporaneamente.
Ogni braccio regge un attributo divino: la conchiglia di strombo che è anche strumento musicale e rappresenta il ruolo di Visnù nell’immensità delle acque primordiali.
Il fiore di loto, simbolo di purezza e forza spirituale, che, aperto, indica l’illuminazione. Un bastone che rappresenta l’esistenza individuale e infine l’arma circolare chiamata Sudarshana chakra che significa “bellissimo disco” cioè il disco solare che ha il potere di distruggere ignoranza e tenebre.
La divinità ha la pelle blu e una sciarpa arancione su uno sfondo nero. Il suo corpo è ricoperto di immagini di persone ed edifici per trasmettere l’idea di tutta l’umanità (infatti Vishvarupa significa “tutte le forme” cioè che Visnù comprende in sé tutta l’umanità).
Lo stile pittorico è luminoso, anche se piatto e senza profondità, ma il fascino che da esso emana è sorprendente.