Riflessione del giorno

martedì 2 giugno ’20

By Patronato S. Vincenzo

June 01, 2020

 

 

nell’immagine un dipinto di Harold Knight

 

IX Settimana tempo Ordinario

 

 

Proverbio del giorno

Nessuno, come gli italiani, sa organizzare così bene le tempeste dentro ai bicchieri d’acqua.

 

Iniziamo la giornata pregando (Preghiera Colletta)

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio…

 

SS Marcellino e Pietro martiri:

Condannati a morte da Diocleziano, furono condotti fra i rovi sul luogo del supplizio dovettero scavarsi il sepolcro con le proprie mani, perché i loro corpi rimanessero nascosti e fosse così evitato il ricordo, ma Lucilla diede degna sepoltura ai due martiri a Roma.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Mc 12,13-17)

Mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».  E rimasero ammirati di lui.

 

Riflessione per il giorno – Ivo Lizzola

“I vostri figli e le vostre figlie profeteranno. I vostri vecchi racconteranno i loro sogni” (profeta Gioele). Sì, i vecchi consegneranno i loro sogni e i giovani saranno capaci di visione. Nei mesi del post covid bisognerà che gli adulti e gli anziani consegnino più che la loro presa e capacità di controllo del mondo, i loro sogni, i loro moventi profondi, quelli buoni, quelli giusti, quelli segnati dalla attesa di lasciare dei segni generativi nella vita. Magari sono sogni che non si sono compiuti del tutto, che lasciano come lascito a chi viene e prova a riaprire la via, ad aprire un nuovo cammino per una carovana che speriamo coesa, per un esodo che porti dentro nuove promesse buone e giuste tra le donne e gli uomini. Dagli anziani e dagli adulti i sogni. Dai giovani soprattutto la capacità di immaginare, di profetare e di realizzare le immagini, di sognare ad occhi aperti, di ritessere il mondo, di dare inizio, di tornare a dare inizio. Assolvendo il loro compito generazionale che è quello di nascere, tornare a nascere e di fare rinascere. Con un grande senso dell’armonia del creato, della fraternità universale. Con un grande gusto della diversità. Con un grande desiderio di sobrietà e di verità, di autenticità della vita. E con il respiro lungo della speranza, della passione. Con una grande capacità di dedizione. In questi ultimi decenni non ne siamo stati molto capaci. Eppure, in nicchie preziose, in anticipi di futuro, tutto questo si è già un po’ dato e continua a darsi. Ora bisogna fare uno scatto in avanti, bisogna rendere questo tensione di futuro collettiva, o, quantomeno, molto diffusa. Diffusa tra tanti uomini e donne, non innocenti, normali e con un grande desiderio di vita.

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Preghiamo per il popolo Italiano e per la nostra Repubblica e i suoi governanti

 

 

1000 quadri più belli del mondo

 

Il pittore olandese Gerrit (o Gerard) Dou visse e operò per lo più nella città di Leida dalla nascita nel 1613 e la morte nel 1675. Imparò inizialmente dal padre, artista vetraio e successivamente lavorò per come apprendista nello studio di Rembrandt. Nel 1632 si affermò come pittore indipendente e diventò molto famoso. Le prime opere mostrano una grande influenza di Rembrandt, al punto che in certi casi è difficile notare la differenza fra lui e il maestro. Dal 1640 si dedicò alla realizzazione di dipinti con scene di vita quotidiana, di piccole dimensioni ed estremamente dettagliati. Per la sua perfezione nei particolari è considerato come il più alto esponente della scuola dei “fijnschilders” (“pittori raffinati”) che si sforzavano di ritrarre la realtà nel modo più preciso e dettagliato possibile. Dou poi era maniaco della pulizia e perdeva la pazienza se trovava polvere nel suo studio.

Un esempio del suo stile quasi maniacale è dato dallo splendido ritratto che oggi presentiamo: un’anziana donna (una tradizione non si sa quanto vera dice che si tratterebbe della madre di Rembrandt) sta leggendo con attenzione un libro: è facile intuire che si tratta della Bibbia. Il testo infatti è reso con tale cura di dettagli da farci capire che il libro è aperto sul cap. 19 del Vangelo di Luca che parla del pubblicano Zaccheo il quale in seguito alla visita di Gesù è deciso a cambiare vita e a prova della sua serietà, si impegna pubblicamente a donare la metà di ciò che possiede ai poveri. Ma l’abbigliamento dell’anziana signora (cappello e collo di pelliccia, sopravveste di velluto ecc.) contrasta col messaggio evangelico: il ritratto nasconde di conseguenza un malcelato rimprovero alla donna per il suo attaccamento ai beni mondani? Non lo sappiamo. Che si tratti di un omaggio al maestro Rembrandt con la raffigurazione della madre di lui o sia invece un pretesto per comunicare un insegnamento evangelico, Gerrit Dou ci offre un’opera straordinaria, raffinata ed emozionante allo stesso tempo.