Proverbio del Giorno
«Un padre può dare da mangiare a dieci figli, dieci figli non possono dare da mangiare ad un padre»
Iniziamo la giornata pregando
O Dio, origine e fondamento della comunità domestica, fa’ che nelle nostre famiglie imitiamo le stesse virtù, e lo stesso amore della santa famiglia, di Nazareth, perché, riuniti insieme, nella tua casa, possiamo un giorno, godere la gioia eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
BERNARDO dopo Roberto, Alberico e Stefano, fu padre dell’Ordine Cistercense. L’obbedienza e il bene della Chiesa lo spinsero spesso a lasciare il monastero per dedicarsi alle questioni politico -religiose del suo tempo. Maestro di guida spirituale ed educatore di generazioni dei santi, lascia nei suoi sermoni di commento alla Bibbia e alla liturgia un eccezionale documento di teologia tendente, più che alla scienza, all’esperienza del mistero. Ispirò devozione all’umanità di Cristo e alla Vergine
La Parola di Dio del giorno Matteo 19,23-30
Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».
Riflessione Per Il Giorno
IL DENARO può comprare una casa, ma non un focolare; può comprare un letto, ma non il sonno; può comprare un orologio, ma non il tempo; può comprare un libro, ma non la conoscenza; può comprare una posizione, ma non il rispetto; può pagare il dottore, ma non la salute; può comprare il sesso, ma non l’amore; può comprare la vita, ma non l’anima….
Intenzione del giorno
Preghiamo perché anche noi possiamo avere il coraggio di dire di sì alla chiamata di Gesù.
Don’t forget!
1000 quadri più belli del mondo
LUCA GIORDANO: L’ARCANGELO MICHELE SCONFIGGE GLI ANGELI RIBELLI
1666 – olio su tela – 419 x 283 cm – Kunsthistorisches Museum – Vienna
Luca Giordano nacque a Napoli nel 1634 e studiò nella cerchia di Jusepe de Ribera. Recatosi a Roma, venne in contatto con l’ambiente di Pietro da Cortona. Nel 1667 si recò a Venezia dove rimase molto suggestionato dalla pittura di Tiziano e dal colorismo di Veronese. Dopo un soggiorno a Firenze tra il 1682 e il 1686, nel 1692 venne invitato da Carlo II in Spagna dove realizzò i cicli di affreschi all’Escorial, al Cason di Buen Retiro, nella cattedrale di Toledo e nel monastero di N. S. di Guadalupe. Nel 1704 tornò a Napoli dove lasciò ancora testimonianze della sua fervida fantasia e dove morì nel 1705. Oggi presentiamo il suo immenso capolavoro conservato a Vienna. Rappresenta S. Michele sconfigge gli angeli ribelli nella quale l’artista poco più che trentenne – molto probabilmente durante il suo soggiorno veneziano – delinea una scena di estremo dinamismo incentrata intorno a un gruppo di demoni precipitati nell’abisso dall’Arcangelo armato di spada. L’estrema tensione nella torsione dei corpi dalla luce livida, nelle bocche urlanti degli angeli caduti, fa vibrare la scena nel registro inferiore del dipinto immerso in tratti chiaroscurali influenzati chiaramente dal più anziano collega Jusepe de Ribera, mentre il registro superiore al cui centro si staglia l’Arcangelo circondato da cherubini risente di evidenti influssi della pittura veneziana. Il S. Michele di Luca Giordano riecheggia quello dell’iconografia classica, alato, munito di spada, con abito celeste e mantello rosso, intento a scacciare i demoni venuti dagli Inferi sulla terra.
i borghi d’Italia – Cervo