Riflessione del giorno

martedì 20 marzo ’18

By Patronato S. Vincenzo

March 19, 2018

 

nell’immagine una fotografia di DOROTHEA LANGE

 

Proverbio del Giorno

«Seguendo le ombre non si acquista sostanza (India)»

 

Iniziamo la Giornata Pregando

Signore, donami occhi per vederti nudo e affamato, orecchie per ascoltarti mentre supplichi e implori. Donami mani per curarti quando sei malato e prigioniero. Donami un cuore aperto per accoglierti quando sei straniero e senza tetto. Donami intelligenza per costruire ponti, un cuore che frantumi le frontiere, audacia per denunciare chiusure e divisioni. Donami forza per il cammino, sostegno nelle tribolazioni, audacia nella profezia. Donami il coraggio di accorciare le distanze, riaccendere i sogni, seminare fiori e sorrisi, per un avvenire di speranza.

 

GIOVANNI NEPOMUCENO

Nacque nel 1330 a Nepomuk, Boemia, fu consacrato prete a Praga e divenne predicatore di corte del re Venceslao. La moglie del re, Giovanna di Baviera, lo scelse come confessore. Il re, corrotto, sospettava che Giovanna gli fosse infedele e la tormentava spesso per conoscere ciò che esisteva solo nella sua mente. Si rivolse così a Giovanni per conoscere le confessioni della donna. Ma il santo si rifiutò di rispondere. Nonostante le minacce Giovanni si mostrò inflessibile. Tale fermezza gli costò la condanna ad essere gettato nel fiume Moldava. Sul ponte della città tra il sesto e il settimo pilastro venne gettato nella corrente. Era l’anno 1383.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico. Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui».  Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste parole, molti credettero in lui. 

 

Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita)

In macchina, fermo davanti alle strisce pedonali, guardo il pensionato dal giubbino giallo che blocca il traffico per garantire la precedenza ai bimbi diretti alla vicina scuola, alle loro mamme e ai tanti che passano: piove e fa freddo, ma l’anziano sembra non accorgersene, anzi sorride, saluta e si sbraccia come ad assicurare i frettolosi passanti che con lui lì, l’attraversamento è sicuro e protetto. Mi colpisce il fatto che solo in pochi restituiscano il sorriso o ricambino i saluti: i più si comportano come se invece dell’omino dalla giubba gialla ci fosse il semaforo verde; come se il suo piccolo, ma prezioso servizio fosse qualcosa di dovuto, scontato persino. Tutte quelle mamme concentrate sui figli, quei bimbi chiusi in se stessi, quegli adulti chini sui cellulari, rischiano di non accorgersi che è anche quella presenza fedele e generosa, quel servizio gratuito e cordiale che di mattino accoglie, saluta e protegge tutti loro, a segnare la differenza fra un giorno qualunque e uno speciale…        

    

Intenzione del giorno

Preghiamo per tutti i volontari e per chi si dedica a fare del bene al prossimo.

 

Don’t forget…!

Tutto è incominciato con una bugia. 18 marzo di 60 anni fa: vigilia di S. Giuseppe in quel tempo festa di precetto. Coi miei compagni giocavo a palle di neve nella piazza del mio paesino, Faller, nella valle del Cimon. Alle 4 suonano le campane: nella sacrestia della chiesa c’ è un prete canossiano che aspetta per le confessioni. Arriva il mio turno. Ricordo la domanda che il prete mi ha fatto: “Ti piacerebbe essere sacerdote canossiano?” “Se gli dico no, ho paura che mi sgridi, per cui dico: “sì” e uscito tutto sarebbe continuato come sempre”. Quella bugia fu fatale. Uscito dalla Chiesa non ero più quello di prima. Corsi a casa per dire a mia madre che volevo andare in seminario. Termino l’anno scolastico e il 28 luglio lascio tutto e sono andato dove i canossiani avevano il seminario estivo. Sono passati 60 anni: a 11 anni non ho fatto nessuna verifica, tutto era già chiaro. A Dio è bastata una bugia.