nell’immagine un dipinto di Daniel Garber
XXIX Settimana tempo Ordinario
Proverbio del giorno
«Quando il leone è vecchio diventa il giocattolo degli sciacalli (Iran)»
Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera)
O Dio, che per le mani alzate del tuo servo Mosè hai dato la vittoria al tuo popolo, guarda la tua Chiesa raccolta in preghiera; fa’ che il nuovo Israele cresca nel servizio del bene e vinca il male che minaccia il mondo, nell’attesa dell’ora in cui farai giustizia ai tuoi eletti, che gridano giorno e notte verso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
San Cornelio centurione
Uomo pio e timorato, era generoso nelle elemosine. Risiedeva a Cesarea di Palestina, sede del governatore romano e apparteneva alla coorte detta «Italica». Gli Atti narrano che per ispirazione divina invitò in casa Pietro, che gli annunciò il Vangelo: mentre parlava lo Spirito Santo scese su tutti i presenti. Da qui ebbe inizio l’evangelizzazione dei «gentili»
Ascoltiamo la Parola di Dio Lc 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Riflessione del Giorno (berlicche)
Due aquile volteggiavano sopra una fattoria. In basso, sull’aia, delle galline razzolavano nella polvere.
Un’aquila disse all’altra: “Guarda laggiù. Non ti danno il voltastomaco quei polli? Ridicoli e goffi. Passano tutto il giorno a terra, a becchettare, e sono incapaci del volo nonostante abbiano le ali. Noi invece, da quassù, vediamo ogni cosa: dal verme che a loro sfugge, alla volpe giù nel fosso, in attesa di scattare e afferrare la preda. Basterebbe un volo e sarebbero al sicuro da quel carnivoro: eppure non pensano neanche a distendere le ali.” La seconda aquila rispose: “E’ nella natura dei polli non essere in grado di staccarsi dal suolo. Più che disprezzarli, li compatisco. In fondo anche a noi ad un certo punto manca l’aria, salendo verso il cielo, e le penne non sono sufficienti per sostenerci. Forse ci sono esseri alati più in alto di noi che in questo momento ci stanno guardando come noi guardiamo il pollame là in basso.” Si immerse in una corrente ascensionale, poi riprese: “Sì, hanno le ali, ma il loro problema è che non sanno come usarle. Non so se non abbiano voglia di imparare o si trovino comodi così; o se anche i migliori tra loro, quelli autorevoli, preferiscano scavare nel fango piuttosto che librarsi in aria. Chissà, se ci fosse un gallo capace di volare davvero, potremmo avere compagnia quassù.” La prima aquila scosse il capo “In qualche modo, anche se ci fosse un gallo in grado di volare e disposto ad insegnarlo, dubito che lo seguirebbero. Cosa ci si può attendere davvero da chi preferisce guardare solo in basso?”.
Intenzione del giorno
Preghiamo per la società ritrovi la via del bene, della giustizia e della verità
Don’t forget! “1.000 quadri più belli del mondo”
“Il tempo ordina alla vecchiaia di rovinare la bellezza” è un quadro di Pompeo Batoni (1708-1787) uno dei più grandi pittori italiani del 1700. Autentico in stile e originalità, Batoni fu una vera e propria star del suo tempo avendo dipinto i ritratti di 3 Papi, 22 monarchi europei e un’infinità di aristocratici che facevano a gara per farsi ritrarre da lui a Roma fra il 1740 e il 1787 anno della sua morte. Il quadro che oggi presentiamo gli fu commissionato da Bartolomeo Talenti, collezionista lucchese, come pendant per il quadro della Lascivia, ora al Museo dell’Ermitage. Il quadro è l’allegoria del tempo che ordina alla vecchiaia di sciupare la giovinezza. Seduto su una pietra, all’interno di una grotta, c’è un angelo alato dall’aspetto di vecchio canuto che tiene in una mano la clessidra, segno del tempo che trascorre inesorabilmente. Con l’altra mano, indica la fanciulla in piedi davanti a lui, dietro la quale il paesaggio si apre a indicare il futuro che l’attende. La ragazza ha i vestiti dai tre classici colori: il bianco della camicia, il verde della gonna, il rosso del manto…un’allusione alla fede, speranza carità che aiutano a vincere l’assalto del tempo e il disfacimento della vecchiaia? Al suo fianco, un’anziana donna, scura e rugosa protende la mano verso il viso della ragazza come a voler, con quel gesto, far sfiorire tanta immacolata bellezza. Il quadro fece parte nella collezione del conte russo Nikolai Alexandrovich Kushelev-Bezborodko, prima di essere acquisito nel 1961 dalla National Gallery di Londra, dove ora è in mostra.