nell’immagine un dipinto Harald Sohlberg
1.000 proverbi della Bibbia
“Il maligno ascolta il maldicente e il bugiardo dà retta al linguacciuto”
Iniziamo la Giornata pregando (Macario il Grande)
Signore, amico degli uomini, a Te ricorro al mio risveglio, cominciando il compito assegnatomi nella tua misericordia: assistimi in ogni tempo ed in ogni cosa; preservami da ogni seduzione mondana, da ogni influenza del demonio; salvami e introducimi nel tuo Regno eterno. Tu sei infatti il mio Creatore, la fonte ed il dispensatore di ogni bene: in te riposa tutta la mia speranza, ed io ti rendo gloria ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
AGNESE
nata a Roma da illustre famiglia patrizia e cristiana nel III sec era solo dodicenne, quando scoppiò la persecuzione. Agnese, che aveva deciso di offrire al Signore la sua verginità, fu denunciata come dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei ma respinto. Fu martirizzata al Circo Agonale, nei pressi dell’attuale piazza Navona, trafitta con colpo di spada alla gola, come si uccidevano gli agnelli. La data è tra il 249 e il 251.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 2,18-22)
In giorno di sabato, Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».
Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Riflessione del giorno (La preghiera della rana)
Quando si trattò di tracciare la nuova linea di confine fra Russia e Finlandia, un agricoltore scoprì che sarebbe passata proprio in mezzo ai suoi terreni. Poteva quindi scegliere se restare in Russia o in Finlandia. Egli promise di pensarci su seriamente e alcune settimane dopo annunciò che preferiva vivere in Finlandia. Fu assalito da un nugolo di funzionari russi furibondi, i quali cercarono di illustrargli i vantaggi di appartenere alla Russia invece che alla Finlandia. L’uomo ascoltò tutto ciò che avevano da dire e poi dichiarò: “Sono perfettamente d’accordo con tutto ciò che dite. Ho sempre desiderato vivere nella Madre Russia, ma alla mia età non potrei sopravvivere a un altro di quei terribili inverni russi”.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché chi vive il ministero della Parola si prepari con cura a leggere e meditare la Bibbia.
Don’t forget: I “1.000 quadri più belli del mondo”
Domenichino, pseudonimo del pittore bolognese Domenico Zampieri (1581 – 1641) fu un fervente fautore del classicismo nei suoi dipinti, dove il disegno, appreso da Ludovico Carracci, assume un ruolo preponderante, tende a realizzare composizioni di semplicità e chiarezza narrativa, trasfigurate in un ideale di bellezza classica. Come in questo quadro che rappresenta Dio Onnipotente sostenuto dagli angeli (un evidente tributo al Dio della creazione di Michelangelo nella Cappella Sistina) che rinfaccia ad Adamo il suo peccato. Ma Adamo rigetta la colpa su di Eva e Eva a sua volta sul serpente che striscia ai suoi piedi. Le figure son disposte a gradi come a gradi è l’azione, formando una catena di movimenti che conducono da una all’altra. La “catena di movimenti” che vanno da destra a sinistra e dall’alto in basso è chiarissima e fa effetto questo gioco allo scaricabarile che il pittore rappresenta in modo efficace. Ma se guardiamo con attenzione il dipinto di Domenichino osserviamo che se Dio Padre ed Eva usano la forma canonica del rimprovero (e cioè il dito puntato), Adamo fa un movimento ben diverso: stringe le spalle e apre le mani indirizzandole verso Eva come a dire: “Cosa potevo fare? Che colpa ne ho?”. Sopra il Creatore due angeli fluttuanti contemplano la scena: uno punta il dito verso la coppia, l’altro lo invita al silenzio e a lasciare che sia Dio a parlare.
Il quadro è nettamente diviso in due parti: quella di destra è occupata dagli esseri celesti (Dio e angeli) e da una natura non ancora contaminata che sembra appena uscita dalle mani di Dio. Quella di sinistra da Adamo ed Eva che nascondono la vergogna con foglie di fico e cercano di nascondersi nell’ombra del grande albero alle loro spalle. Ma nel quadro lo spaventoso dramma del peccato originale (che Masaccio nella cappella Brancacci a Firenze riesce a comunicare in un modo insuperato) sembra dissolversi in una marachella con un Dio che fa il “muso duro” senza convincere e una coppia che si comporta come due bambini colti in fallo.