XXXIV Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Etty Hillesum
Ognuno deve raccogliersi e distruggere in se stesso ciò per cui ritiene di dover distruggere gli altri.
Preghiera del giorno dal Salmo 119,112-120 (15. parte)
Signore, io detesto gli animi incostanti e amo la tua legge. Tu sei mio rifugio e mio scudo, spero nella tua parola. Allontanatevi da me o malvagi, osserverò i precetti del mio Dio. Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita, non deludermi nella mia speranza.
Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, gioirò sempre nei tuoi precetti. Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, perché la sua astuzia è fallace. Consideri scorie tutti gli empi della terra, perciò amo i tuoi insegnamenti. Tu fai fremere di spavento la mia carne, io temo i tuoi giudizi. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Luca 21,5-11
Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno che staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”.
Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Riflessione del giorno – Frammenti di vita
Nelle vite dei “padri del deserto” si racconta di un monaco che, a forza di digiunare, si era fatto fama di asceta; ma temendo di cadere in superbia, decise di chiedere consiglio a un monaco ritenuto santo.
Lo trovò che stava pregando e impagliando cesti: così sedette accanto a lui e gli espose i suoi dubbi, aspettando che terminasse le orazioni per avere la risposta. Ma l’attesa si prolungò così tanto che decise di interrompere il silenzio e disse: “Abba, beneditemi, perché devo andare”.
L’altro gli rispose: “Hai educato la tua bocca a non nutrirsi, ma non le tue orecchie. Va’ e impara a far digiunare anche l’udito, custodendo il silenzio”. Mi è venuto in mente questo “apoftegma” ascoltando un tale che davanti a un gruppo di persone, si vantava di aver vinto la dipendenza dal gioco che l’aveva rovinato: “Sono riuscito a uscire dal vizio grazie alla mia forza di volontà, perché volere è potere!”.
Ma un altro dei presenti, suo compagno di avventure (e di vizi), gli fece notare: “Guarda che tu non sei uscito dalla dipendenza, ma l’hai solo cambiata. È vero che non giochi più alle macchinette, ma è altrettanto vero che ora stai attaccato tutto il giorno allo smartphone”. Perché una delle astuzie del vizio è che sa riciclarsi così bene, da riuscire a sembrare una virtù.
Intenzione di preghiera per il giorno
Nel giorno di S. Cecilia, preghiamo per i musicisti e i cantori, i cori parrocchiali e i compositori.
Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo
JOHN GLOVER (1767-1849):
VISTA DI CASA E GIARDINO DELL’ARTISTA A MILLS PLAINS TERRA DI VAN DIEMEN
1835 – Olio su tela – 76 x 114 cm. – Art Gallery of South Australia Adelaide
Nel 1831 quando arrivò in Tasmania (Australia) l’affermato pittore paesaggista inglese John Glover aveva circa 60 anni. Sebbene in patria i suoi paesaggi romantici avessero riscosso molto entusiasmo, l’artista scelse di voltare le spalle alle scene inglesi che gli avevano fruttato molto successo e accettò le sfide poste da un ambiente nuovo come quello australiano.
Quelle nuove ambientazioni, gli permisero di lavorare con uno sguardo rinnovato e lo liberarono dalla meticolosità precedente. Le vaste distese di terra arida tipiche del nuovo ambiente, i verdi grigiastri del paesaggio e la luce radiosa del nuovo continente entrarono così nei dipinti di Glover che documentò con maestria la straordinaria peculiarità degli alberi e la bellezza sublime degli orizzonti sconfinati.
L’effetto di questo modo di dipingere –come si può vedere nel quadro che presentiamo- rasenta il surreale. L’artista contrappone infatti la scena di una casa (la sua) con un giardino appena piantato e ricco di fiori inglesi disposti in file precise, al paesaggio aperto e ignoto dello sfondo.
Il soggetto del dipinto riflette la capacità del pittore di far ricorso alla sensibilità inglese per ricreare una casa e un eden tutto suo, in un ambiente straniero e in gran parte inesplorato. Per questo Glover è oggi a merito considerato il padre della pittura di paesaggio australiana.