Riflessione del giorno

martedì 23 maggio ’17

By Patronato S. Vincenzo

May 22, 2017

nella fotografia un quadro di Pieter Paul Rubens

 

Proverbio del giorno

Meglio avere meno tuoni nella bocca e più luce nella mano. Proverbio Navajo

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Giovanni Papini)

Abbiamo bisogno di Te, Signore, di Te solo. Tutti hanno bisogno di te, anche chi non lo sa e questi, assai più di chi sa. L’affamato si immagina di cercare il pane, e ha fame di Te, l’assetato crede di volere l’acqua, e ha sete di Te, il malato si illude di agognare la salute e il suo male è l’assenza di Te. Chi cerca la bellezza del mondo cerca, senza accorgersene, Te che sei bellezza intera e perfetta. Chi persegue la verità, desidera, senza volere, Te che sei l’unica verità degna di essere saputa, e chi si affanna dietro la pace, cerca Te, sola pace dove possano riposare i cuori più inquieti…

 

Giovanni Battista de’ Rossi

Nato nel 1698 a Voltaggio (Ge) a 13 anni si trasferisce a Roma per motivi di studio presso uno zio sacerdote. Frequenta i Gesuiti ed è ordinato prete nel 1721: si dedica all’apostolato agli studenti, i poveri e gli emarginati e fonda la “Pia Unione dei sacerdoti secolari di S. Galla” dal nome di un ospizio da lui diretto. Morì il 23-05-1764

 

La Parola di Dio del giorno (Giovanni 16,5-11)

Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato». 

 

Riflessione Per Il Giorno (Benedetto XVI)

“E’ meglio rimanere in silenzio ed essere, che dire e non essere. E’ bello insegnare se si fa ciò che si dice. Uno solo è il Maestro che ha detto e ha fatto, e ciò che ha fatto rimanendo in silenzio è degno del Padre. Chi possiede veramente la parola di Gesù può percepire anche il suo silenzio, così da essere perfetto, così da operare tramite la sua parola ed essere conosciuto per mezzo del suo rimanere in silenzio” (S. Ignazio di Antiochia). Che significa percepire il silenzio di Gesù e riconoscerlo? Dai Vangeli sappiamo che Gesù ha vissuto le notti solo “sul monte” a pregare, in dialogo con il Padre. Sappiamo che il suo parlare, la sua parola proviene dal rimanere in silenzio e solo in esso poteva maturare. E’ illuminante perciò il fatto che la sua parola possa essere compresa solo se s’impara ad ascoltarla a partire dal suo silenzio. Chi legge i commenti ai Vangeli, diventati sempre più voluminosi, alla fine rimane deluso. Apprende molte cose utili sul passato, e molte ipotesi, che però non favoriscono la comprensione del testo. Alla fine si ha la sensazione che a quel sovrappiù di parole manchi qualcosa di essenziale: l’entrare nel silenzio di Gesù dal quale nasce la sua parola. Se non riusciremo a entrare in questo silenzio, anche la parola l’ascolteremo sempre solo superficialmente e così non la comprenderemo veramente.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché impariamo a coltivare il silenzio interiore per ascoltare meglio la Parola di Dio.

 

Don’t forget! …Ricorda!