Antifona novena di Natale
“Domani sarà sconfitto il male della terra e regnerà su noi il Salvatore del mondo”.
Iniziamo la Giornata Pregando
O Dio, che ci hai radunato a celebrare in devota letizia la nascita del tuo Figlio, concedi a noi e a tutta la tua Chiesa di conoscere con la fede la profondità del tuo mistero, e di viverlo con amore intenso e generoso, per Cristo nostro Signore. Amen
SHARBEL MAKHLOUF
Nato nel 1828 in Libano, rimasto orfano di padre, ben presto manifestò la vocazione alla vita monastica eremitica: ordinato sacerdote nel 1859 si ritirò in un piccolo romitorio dove visse per 23 anni dedicandosi alla preghiera e al lavoro. Colpito da emiplegia nel 1898 morì dopo pochi giorni: era la vigilia di Natale. La tomba divenne meta di incessante pellegrinaggio: nel 1950 giungevano fino a 15.000 fedeli al giorno.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Lc 1,26-38)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quand’era governatore della Siria Quirinio. Andavano a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bimbo avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
Riflessione del giorno (Don Primo Mazzolari)
Natale è la festa di Dio che si fa bambino, che nasce al mondo degli uomini per farsi carico di ogni sofferenza e peccato. Il Signore viene per tutti, per chi lo cerca e per chi lo ignora, per i sani e per i malati, anzi soprattutto per i sofferenti. Don Mazzolari (1890-1959) in questa poesia-preghiera ci ricorda che ogni uomo nasce e muore a mani vuote, sta a lui decidere con cosa riempirle nella sua vita. Se di gioia, condivisione, amore o se invece di egoismo e superbia.
Egli viene. E con Lui viene la gioia. Se lo vuoi, ti è vicino. Anche se non lo vuoi, ti è vicino. Ti parla anche se non parli. Se non l’ami, egli ti ama ancor di più. Se ti perdi, viene a cercarti. Se non sai camminare, ti porta. Se tu piangi, sei beato perché lui ti consola. Se sei povero, hai assicurato il regno dei cieli. Se hai fame e sete di giustizia, sei saziato. Se perseguitato per causa di giustizia, puoi rallegrarti ed esultare. Così entra nel mondo la gioia, attraverso un bambino che non ha niente. La gioia è fatta di niente, perché ogni uomo che viene al mondo viene a mani vuote. Cammina, lavora e soffre a mani vuote, muore e va di là a mani vuote.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti gli ospiti delle case del Patronato, giovani e adulti, italiani e stranieri.
Don’t forget! CASA CENTRALE
ore 18,00: S. Messa della Vigilia ore 19,00: Cena. ore 23,00: Veglia Natalizia Ore 24,00: S. Messa di Mezzanotte
“1.000 quadri più belli del mondo”
SEGUACE DI JAN JOEST VON KALKAR: ADORAZIONE DEL CRISTO BAMBINO.
1515 – olio su tavola – 104.1 x 71.8 cm – Metropolitan Museum of Art di New York
Uno sconosciuto allievo della bottega del geniale artista olandese Jan Joest von Kelkar (1460-1519) in questo dipinto di inizio 1500 ha utilizzato effetti di luce drammatici per attirare l’attenzione su Gesù Bambino. Il dipinto è una delle numerose raffigurazioni contemporanee della Natività, ma una delle poche ambientate di notte. Si rifà al tipico motivo delle Natività rinascimentali secondo cui la santa famiglia è attorniata da personaggi terreni e celesti. Simili scene della Natività notturna si basano sulla visione di S. Brigida nella quale Cristo bambino è attorniato da Maria, Giuseppe, dai pastori, da animali e da angeli che producono “un canto meravigliosamente dolce e melodioso”. Il divino infante emana una luce celestiale (“grandiosa e ineffabile”) che illumina gli astanti dal basso. Ciò che rende originale e sdegno di nota il quadro però è il fatto che lo sconosciuto artista ha incluso fra i personaggi anche due che sembrano avere la sindrome di Down (uno è il pastore più giovane che osserva la scena da dietro la colonna e l’altro è l’angioletto vicino a Maria). Questo dettaglio ci dice che a quel tempo la “diversità” non faceva problema e al tempo stesso ci ricorda la bellezza di ogni vita umana, poiché Gesù è nato per salvare e per ridare dignità a ogni uomo e donna, compresi quelli che noi chiamiamo portatori di handicap.